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mercoledì 30 maggio 2018

LO SCONTRO EPOCALE



                                LO  SCONTRO  EPOCALE


In Italia  è in atto uno scontro frontale e drammatico  fra due  mondi . Il primo  in difesa di                “ interessi di natura sociale   e  il secondo in difesa di “ interessi  di natura  finanziaria “ , entrambi  in un sistema politico-istituzionale nel quale  i cosiddetti  partiti di  “sinistra “  e  “ destra “  hanno dovuto  registrare importanti mutamenti strutturali  e anche ideologici  verso  nuovi movimenti politici  che ora  incarnano talune fondamentali e legittime  richieste sociali  popolari . Un fenomeno che ha preso il nome di “ populismo “ ,  e che si è posto in aperto contrasto  con  un sistema  di poteri  finanziari , dominante  e  repressivo .

Il popolo reclama il proprio diritto a far valere la sua volontà di scelta elettorale con la nascita di un governo M5S –Lega , votato da oltre 17 milioni di elettori. Un governo , però , morto prima di nascere, a causa di un rifiuto istituzionale nei confronti di una proposta riguardante il ministero della economia , nella   persona  del prof. Giuseppe Savona , di grande prestigio professionale  , ma che non è apparsa gradita  dal Capo dello Stato , il Presidente della Repubblica  Sergio Mattarella , per via  delle sue idee critiche nei confronti della politica economico –monetaria  della Eurozona , esercitata  con la moneta unica “euro.“  ,  e  con il timore  di una possibile  e prossima  uscita  dell’Italia  dalla  Unione Europea , con un ritorno alla lira .

 Uno scontro drammatico , gravissimo , a livello istituzionale , senza precedenti , che vede le due forze politiche M5S e Lega , coalizzate , a far valere il responso elettorale  e la maggioranza  ottenuta  in un Parlamento , peraltro già formato e pronto a funzionare, respingendo decisamente qualsiasi soluzione di governo che non risponda alle legittime richieste delle due forze politiche , che hanno  raggiunto  insieme oltre il 49 % .

Lo scontro epocale , che si è determinato attraverso il conflitto istituzionale  fra Presidenza della Repubblica e le due forze politiche , però riflette un’altra situazione ben più grave e drammatica . Cioè , quella che attiene  al nascente conflitto , non solo in Italia , ma in altri Paesi europei e occidentali , fra società popolari , nazionali ,  e  società finanziarie , internazionali .
 Le prime ,  che  reclamano dai governi  la realizzazione e  il soddisfacimento di  due fondamentali diritti  popolari  : la “ sicurezza economica “  e  la “ sicurezza sociale “ .

 La sicurezza economica , attraverso politiche che incrementino opportunità di lavoro e di investimenti  e quindi di ricchezza . La sicurezza sociale , attraverso misure che proteggano i cittadini dalla emarginazione  economica e sociale e da  fenomeni che mettano a rischio una ordinata e pacifica convivenza civile.

Il mondo finanziario , formato da società e gruppi organizzati a livelli internazionali , in decenni si sono costruiti baluardi  di immense ricchezze , in mano ad una minoranza di soggetti , attraverso un sistema  globale  di speculazioni  fondato sulla creazione di un “ debito pubblico “ , che stringe in una morsa  le finanze e le economie reali dei  Paesi  , sottoponendo gli stessi ad un continuo ricatto  e a valutazioni , provenienti da un sistema di algoritmi , assolutamente  di natura finanziaria speculativa , senza tener conto  dei processi naturali  di crescita e di sviluppo  economico , che richiedono – invece – interventi  finanziari  opportuni  e più aderenti  alle esigenze dei mercati  reali , piuttosto che agli interessi dei mercati finanziari.

Le disuguaglianze  di natura economica e sociale  nell’ambito della società , fra ceti minoritari  sempre più ricchi  e ceti  in aumento sempre più poveri , fanno emergere ingiustizie e iniquità molto gravi  e conseguentemente  reazioni popolari , a livello politico , che però potrebbero degenerare anche  in episodi  di piazza  violenti  , nei confronti di una classe  politica sino ad ora poco attenta alle esigenze delle ceti meno abbienti  e invece , debole , se non compiacente  verso le esigenze e gli interessi  di gruppi finanziari , orientati  ad arricchire  una certa parte  minoritaria della popolazione , anche attraverso operazioni  poco chiare e poco trasparenti.

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