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giovedì 27 ottobre 2016

L' EDUCAZIONE



                                                         L’ EDUCAZIONE


Sono proprio le esperienze di vita , familiari e anche sociali , che fanno capire quanto sia estremamente importante  il valore della “ educazione “  che va esercitata nei confronti dei giovani ; sia da parte dei genitori nei confronti dei figli , sia da parte degli insegnanti nei confronti degli alunni. 

In una coppia , in un rapporto coniugale o di convivenza ,  le condizioni di reciproca intesa  diventano assolutamente indispensabili riguardo alla educazione dei figli , al loro equilibrato sviluppo psico-fisico . Ciò  particolarmente nei primi anni della loro vita, attraverso comportamenti educativi intelligenti, volti sempre al dialogo , alla efficacia della parola convincente, pacata , anche se decisa , sulle necessarie regole comportamentali da rispettare verso gli altri, verso le cose che attengono alla vita in comune .

 Sistemi educativi troppo blandi , troppo permissivi , improntati a concessioni esagerate  di libertà comportamentali  oppure di soddisfacimenti di desideri in modo troppo ampio, conducono sovente a determinare nei giovani comportamenti “ viziati “  , poco responsabili , immaturi , e quindi a renderli impreparati ad affrontare nel modo più giusto  i problemi della propria vita e dei rapporti con gli altri, specie riguardo ai futuri rapporti di convivenza , di  coppia .

I sistemi improntati alla cosiddetta “ rigida educazione “ , troppo duramente impositiva ( a volte violenta ) , quasi sempre determinano situazioni comportamentali certamente negative  nei soggetti , i quali , se posseggono per loro natura una basilare stabilità emotiva e volitiva  ,  reagiscono  con atti esteriori , o  di fermo rifiuto , di immobilismo , anche se  a volte con progressivi comportamenti  trasgressivi e violenti ; ma se invece non sono dotati di tali capacità, perché più deboli caratterialmente , più fragili dal punto di vista emotivo, essi assumono atteggiamenti depressivi , che determinano conseguenze altrettanto negative sullo sviluppo del carattere , della personalità..

 Spesso la causa di certe anomalie comportamentali di alcuni soggetti risiede appunto nella molto debole capacità individuale di esercitare la propria volontà in modo sufficientemente autonomo e indipendente . Questo avviene quando sono sottoposti  a condizionamenti , che possono diventare ossessivi , esercitati pervicacemente da parte di  atteggiamenti voluti dagli altri.

Quando tali situazioni già si verificano durante la prima infanzia  e proseguono negli anni dello sviluppo psico-fisico  , il fenomeno può degenerare in  vere e proprie forme  patologiche , di tipo schizofrenico . Il soggetto , attraverso il proprio inconscio , finisce con il trovare  una propria difesa sdoppiando se stesso . Cioè trasferendo ad una “voce  esterna “  la volontà dispositiva di fare o non fare qualcosa.

 Pertanto , il soggetto , nel momento in cui viene a trovarsi implicato a fare  qualcosa che è determinata da volontà di altri , si sente quasi fisicamente “ trascinato “ , nel senso che lo sente come  vera realtà fisica , da una “ voce esterna “ , che lo induce verso comportamenti  che sono quasi sempre contrari alle indicazioni suggerite o volute dagli altri , in una determinata situazione.  

Rimedi risolutori di queste situazioni  , sia in campo farmacologico , sia in campo psicoterapeutico, non ve ne sono . Certo è che l’ambiente in cui si trova a vivere il soggetto “ malato “ ,  viene a rilevarsi e potrebbe rivelarsi efettivamente molto importante ; nel senso che più il soggetto è circondato da persone che lo vogliono   “ aiutare “ , cioè consigliare , suggerire di comportarsi in un modo oppure in un altro , di seguire certe abitudini ,  e  più il soggetto stesso si sente “ allertato “  da quella “ voce esterna “  che lo spinge  a comportarsi diversamente.

 Questo dato farebbe ritenere cosa più adeguata che si crei  una situazione di maggiore autonomia di vita , in cui il soggetto possa  sentirsi “ solo  “ a decidere sulle cose da fare ; egli man mano , probabilmente ,  riaccenderebbe in sé  la sua capacità volitiva , il suo autocontrollo. Forse per i primi tempi  , egli continuerebbe a sentire e seguire  i suggerimenti della “ voce esterna “ , ma  poi , la stessa “ voce esterna “ potrebbe finire  con il coincidere proprio con la sua autentica volontà  , divenuta “ autonoma “ , in quanto non più influenzata in modo psichicamente invasivo da condizionamenti di volontà di altri soggetti.

domenica 23 ottobre 2016

IL BENESSERE



                                                    IL  BENESSERE


Il cosiddetto “ benessere “ , non può essere inteso  soltanto  , né in modo fondamentale , sotto il profilo fisico , materiale . Esso va inteso essenzialmente sotto l’aspetto psicologico,  un benessere sentito nella sfera psichica individuale.  Per tale motivo è  importante prendere coscienza di se , della propria vita , della esistenza e della vita degli altri , però in un ottica di un  “ reciproco  benessere “.

La reciprocità del benessere esige empatia . la capacità di corrispondere ed essere corrisposti in un rapporto empatico , di condivisione emotiva e sentimentale con le persone con le quali viviamo , con le quali abbiamo importanti rapporti umani, familiari , di amicizia.

L’ esperienza insegna che  la ricerca del proprio ed esclusivo benessere sfocia nella maggior parte dei casi in stati di insoddisfazione , e a volte di vera infelicità , non soltanto personale , bensì anche con conseguenze  di sofferenza e disagio da parte di chi ci sta vicino.

E’ importante prendere , innanzi tutto , coscienza di sé , della propria vita , dei problemi che ci procurano sofferenza , disagio , insoddisfazione , cercando di rinvenirne la causa , però a partire da noi stessi , dal nostro essere interiore, al fine di poter riconoscere  e porre rimedio ai nostri difetti, ai nostri impulsi istintivi che ci spingono a comportamenti tipicamente individualisti, che ci inducono a ricercare motivi di soddisfacimento di bisogni , persino in cose che si rivelano poi dannose per noi stessi e per i rapporti con gli altri.

 Per voler uscire fuori da simili situazioni , che a volte assumono l’aspetto di vere e reali dipendenze patologiche , diventa necessario l’aiuto , l’intervento , preferibilmente da parte di un soggetto esterno e professionale , che sia in grado di illuminare a noi  il sentiero giusto verso l’uscita , laddove e allorquando in determinati momenti della nostra esistenza , abbiamo la sensazione di aver perso il senso dell’orientamento e dell’intesa nei rapporti con gli altri.

Chiaramente , se c’è veramente la buona volontà di ritrovare benessere nei rapporti di convivenza , contestualmente essa va dimostrata con atti di apertura verso gli altri , di comprensione delle esigenze e dei bisogni altrui, di ricerca di quei motivi che implicano una intesa comune , di interessi reciproci. In altri termini ,  in impegni di ritrovamento e ristabilimento di condizioni di  benessere reciproco.

In una coppia , in un rapporto coniugale o di convivenza ,  le condizioni di reciproco benessere  diventano assolutamente indispensabili riguardo alla educazione dei figli , al loro equilibrato sviluppo psico-fisico , particolarmente nei primi anni della loro vita, attraverso comportamenti educativi intelligenti, volti sempre al dialogo , alla efficacia della parola convincente, pacata , anche se decisa , e anche quando a noi sembra che il bambino non sia ancora  in grado per l’età  di poter capire ciò che diciamo ( molte volte non è così ).

 I nostri figli ci osservano continuamente e ci giudicano attraverso i nostri comportamenti , anche quotidiani , che determineranno in futuro la qualità dei rapporti e gli atteggiamenti che loro avranno nei nostri confronti e verso il prossimo .