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giovedì 24 marzo 2016

LA PAURA DELL' INCONOSCIBILE



                                    
                                      
                       LA  PAURA  DELL’INCONOSCIBLE                                                       

Nella nostra vita noi siamo costantemente  pervasi dalla “ paura “ ,  o  più precisamente, da molteplici  forme di ansie e di paure .
La paura primaria  deriva dalla nostra consapevolezza della estrema  fragilità della vita  e della inconoscibilità del futuro.
 Comunque , la paura fa parte integrante della nostra natura di essere vivente , perché  proprio essa , la paura , è la molla che ci mette in allerta di fronte al pericolo  e che ci consente di poter  trovare vie di salvezza.
Sarebbe errato , oltre che quasi impossibile ,  potersi liberare completamente della paura ; se fosse possibile ,  rischieremmo  di esporci troppo ai pericoli e di venire sopraffatti facilmente  da chi ha intenzioni aggressive. .
Da questa  basilare paura , però , derivano altre paure ,  di natura prettamente psicologica . La paura di non essere ben valutati , ben giudicati dagli altri , la paura di non essere all’altezza di superare  questa o quella prova , una determinata situazione difficile .
Ma anche la paura di perdere la propria identità ,  a volte di non riuscire a capire quale sia  la nostra vera e reale personalità , in un mondo nel quale siamo continuamente sottoposti a sollecitazioni esterne , che generano in noi insicurezza  e ansie .
Allora , ciascuno di noi dovrebbe  cercare di  conoscere se stesso  ( “Conosci te stesso” “ - γνῶθι σεαυτόν - Oracolo di Delfi ) .
Se vuoi realmente conoscere te stesso , non devi farlo rapportandoti agli altri , attraverso le opinioni degli altri , perché altrimenti  vedrai te stesso in modi e forme continuamente diverse  e non saprai  mai  chi sei veramente e realmente .
Vi sono momenti nei quali ti vedrai e ti sentirai sicuro  e determinato  se altri si compiaceranno con te , ti faranno molti complimenti ;  mentre ti vedrai e ti sentirai insicuro  , indeciso , se altri  criticheranno i tuoi comportamenti , le tue azioni .
Per  cercare  le condizioni più agevoli , più favorevoli al fine di poter concentrarci a riflettere sulla nostra vita , sulla nostra esistenza , sulla nostra coscienza , dovremmo trovarci  in un luogo , in un posto isolato dagli altri . Ciò , sempre che lo vogliamo profondamente ,  ci  consentirebbe di fare a noi stessi delle domande  e di poter dare a noi stessi le più istintive risposte , senza essere condizionati da presenze altrui.
Potremo iniziare con il rivelare a noi stessi e mettere a nudo i nostri difetti , le nostre debolezze , le ragioni delle nostre ansie e paure ,  ma anche avere la possibilità  di scoprire  i nostri  desideri , le nostre attitudini ,  le aspettative di vita , i nostri sentimenti , i nostri pensieri e le nostre riflessioni sulle realtà del mondo che ci circondano , di renderci realmente consapevoli  del potere della nostra mente , capace  di “ pensare “ , di “ immaginare “  al di là  dello spazio e del tempo , e paradossalmente , anche  di poter  percepire all’interno del mondo misterioso  dell’infinito , dell’indefinito , la presenza della nostra esistenza  individuale , del nostro “ Io “  , come una presenza reale , indiscutibilmente vera , originale , inimitabile.
Ci accorgeremo , allora , che esistiamo , ciascuno di noi , con una personalità unica e diversa , ben distinta  rispetto a qualsiasi  personalità  posseduta da altri  e che  siamo  in grado , se lo vogliamo ,  di far valere ogni peculiarità del nostro carattere , delle nostre attitudini , essendo finalmente consapevoli di possedere veramente , realmente , certe determinate capacità  e  di aver saputo scoprirle da soli , senza essere influenzati dalle altrui opinioni.
Come si è già detto , ciascuno di noi , individualmente preso , è una realtà  perfettamente distinta dal resto delle cose reali  , ma anche è  parte di una realtà immensa , di un “ Mistero “ che , in quanto tale , perché inconoscibile , non può non incutere “ paura “ , non può non farci sentire “ piccoli “  e  impotenti  di fronte a         “ Qualcosa “ ,  di  una energia  immensamente grande , alla  esistenza di una  “ Forza “ immateriale , al di sopra di Tutto  e contestualmente presente  nella natura di  ogni cosa fisica , di ogni essere vivente  e in modo significativo nella “ coscienza “  di ogni essere umano .
  Perciò   è  umanamente  concepibile il fatto che l’ idea , il concetto di  questa Forza immateriale , regolatrice del mondo naturale e universale ,  possa essere identificata  da una  estesa mentalità di persone  come appartenente ad una Entità Suprema ,  di natura spirituale e di intelligenza assoluta ,  cioè  in un  Dio .  Un concetto di Dio , di divinità  che da sempre è esistito  nella mente umana , anche in quegli uomini che non hanno  inteso e non intendono ancor oggi  accettare  la esistenza  dell’anima , del soprannaturale ,  ma che purtuttavia  non riescono completamente a cancellare .



Allora ,  all’istintiva  paura dell’ignoto ( ciò che si presenta ancora  non conosciuto ), paragonabile a quella che si ha verso il buio , si aggiunge una paura più profonda e che risiede nel nostro inconscio , non fisicamente avvertibile , che è la paura verso        “ l’ inconoscibile “  ,  il timore  verso  il mistero di Dio  ,  determinato dalla  consapevolezza della immensa potenza e infinita grandezza del cosmo e del suo Artefice  ; altro non è che il bisogno di protezione dall’imprevedibile ; altro non è che il riconoscimento di essere creature alle quali è stato concesso il bene della Vita , e  come esseri umani di  avere avuto  il dono speciale della “ coscienza “ , in altri termini dell’anima ; altro non è che il bisogno di ricorrere alla  Fede , oltre ad ogni possibile via , pur sempre limitata , offerta dalla ragione umana .



mercoledì 23 marzo 2016

IL FENOMENO DEL TERRORISMO


                                          INTEGRAZIONE  E  TERRORISMO
Ragioniamo  insieme , ……i terroristi islamici  sono individui votati  alla morte  . Essi  compiono atti di estrema violenza , capaci di  annientare con un sol gesto decine e decine di vite umane ; immolando la propria vita in nome di Allah . 
 Essi sono pervasi di un fanatismo religioso , ma anche politico e  culturale  ?  Sicuramente sì , essi sono spinti da una “ fede “ , che li rende , al contempo , eroi di un idealismo culturale e religioso ,  ma anche strumenti di  un potere politico.  
Per la cultura occidentale  essi altro non sono che criminali ;  tutto ciò che essi compiono fa parte del  “crimine “ , perché atti criminosi sono quelli che sono compiuti  a partire dalla preparazione di attentati  , sino  alla esecuzione degli stessi  , provocando morti  e stragi di altri individui
. Ma  vi  è  un aspetto  di estrema importanza che deve essere posto in  evidenza , attraverso una domanda : 
 Tutti questi atti violenti  vengono commessi  in una situazione di pace oppure di guerra ?
Non si può nascondere che si tratta di una vera e propria guerra in atto , a livello globale , anche se diversa nelle modalità dalle guerre del passato. Una guerra in cui non vi sono forze armate contrapposte , organizzate , pronte a scontrarsi ,  ma due  “mondi “ , due  “civiltà “  due “ religioni” , che si differenziano ,   da una parte l’Occidente , dall’altra l’Oriente ; popolazioni e paesi di milioni e milioni di persone , che si sono formate nei secoli attraverso culture , esperienze , storie , religioni , usi e costumi sociali  che si rivelano radicalmente diversi  , gli uni dagli altri .
Con ciò si deve necessariamente affermare che sia incompatibile la convivenza fra questi due
mondi ?
No , non è così . La convivenza potrebbe realizzarsi , ma soltanto a condizione che ciascuno dei due mondi  sia messo in condizione di poter praticare in modo autonomo e senza interferenze disturbatrici le proprie rispettive regole di vita sociale e religiosa. Esempi positivi  ve ne sono stati  molti nel passato ..
Questo può benissimo accadere in periodi di convivenza pacifica e fra persone che non estremizzino i rapporti sociali .Ma  attualmente la realtà è ben diversa . In periodi come quelli attuali , nei quali si stanno verificando in interi Paesi del Medio Oriente  e nel Continente Africano , conflitti armati , estremamente cruenti  e violenti , volti all’impossessamento di risorse petrolifere e di gas  , da parte di potenze rappresentate da Paesi sia occidentali sia orientali  e  quindi ,  conflitti a livello globale , mondiale.
In sostanza , gli episodi  bellici degli ultimi anni , dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi ,  che hanno visto la caduta dei regimi dittatoriali , in Iraq  con Saddam Hussein , in Afganistan con Bin Laden  e in Libia con Gheddafi ,  sono stati  provocati in tutti questi  casi da interventi di paesi occidentali , interessati al controllo e allo sfruttamento delle locali risorse energetiche . Questi accadimenti  hanno risvegliato nelle rispettive popolazioni  di origine musulmana antiche e mai sopite ambizioni di potere  e conseguentemente anche accentuato contrasti tribali e religiosi , specialmente fra Sunniti e Sciiti , che si sono estesi enormemente  interessando  quasi tutte le aree dei paesi medio-orientali  e anche africani  e il nascere di movimenti insurrezionalisti islamici , sviluppatisi  adesso , in un vero e effettivo impero del “ Califfato “, estremamente rigido e cruento . Il progetto  del Califfato è di natura politico-militare  ed è  volto a stabilire il predominio assoluto dell’Islam non solo sul mondo medio-orientale , ma anche sul continente africano. Ciò si sta realizzando attraverso azioni  cruente , attentati ,  atti terroristici  nei territori di Paesi europei , posti in essere da gruppi islamici estremisti ,   già da tempo  lì residenti , organizzati e diretti dal Califfato , finalizzati  a  indurre i governi dei suddetti Paesi alla resa , ad abbandonare ogni intenzione di intervenire nelle aree di loro interesse .
Man mano si sta assistendo  ad un progressivo , inarrestabile processo  di destabilizzazione a livello globale , in cui sono messi in discussione e  da ridisegnare  i vecchi confini territoriali , già determinati da accordi internazionali nel dopo guerra , sia in Medio Oriente , sia in Africa ; come anche le influenze   e gli interessi dei Paesi  ex colonialisti .
In tale contesto di conflittualità  generale , si rivela  in tutta la sua drammaticità  e anche tragicità , il fenomeno delle migrazioni di massa , di popolazioni intere , dalla Siria , da Iraq , da Regioni dell’Africa , che vede   milioni di persone   costrette a subire le sofferenze più atroci , la perdita di vite umane , di familiari , della casa e di tutti i beni , errando come disperati in territori stranieri e ostili ,  appare scontato  che  le  cosiddette “ diversità “  generino  sentimenti di odio , di desiderio di vendetta , di manifestazioni di violenza , anche  estrema , sotto forma di atti terroristici ,  e  che questi atti  siano  perpetrati  proprio  da chi  per anni è vissuto  pacificamente in un  Paese  che lo ha ospitato , ma che è coinvolto attivamente  nel contesto dei conflitti armati.
Per questi motivi , ogni azione  violenta , gli atti terroristici , ed anche interventi di  guerra vanno  tutti e da tutti  decisamente condannati . Vanno perseguiti e condannati duramente tutti coloro che commettono crimini atroci , attentati , omicidi di persone innocenti ; come  è  giusto e doveroso  difendere adeguatamente  la vita e la sicurezza delle persone , dei cittadini di un Paese , che si trovi in pericolo da attacchi , aggressioni provenienti sia dall’interno che dall’esterno.
Per  evitare che episodi  tragici   come quelli sino ad ora accaduti ,  possano degenerare in tragedie umane di proporzioni ancora peggiori , è giusto e doveroso  non smettere mai di invocare la pace ; è doveroso , oltre che un diritto ,da parte di ciascuno di noi ,  impegnarsi nella vita di tutti i giorni  affinchè prevalgano  nella nostra comunità  i  valori  umani , di solidarietà , di pacifica convivenza civile ,  di onestà , e fare in modo che  tali valori non siano sopraffatti , soffocati ,  ma  anzi  che  essi  risultino vittoriosi nella lotta contro  gli interessi  di potere e di arricchimento  perseguiti da coloro che gestiscono le leve di comando.
I  tre cardini sui quali si impernia lo sviluppo di una società umana  , sono costituiti dal “ Pensiero “    dalla  “ Economia “  e dalla “ Religione “ .
  Il  Pensiero, inteso come sviluppo delle idee filosofiche  e delle ideologie politiche e sociali ;  la Economia , intesta come sviluppo dei rapporti sia commerciali , sia monetari fra le parti sociali ;  la Religione ,  intesa come sviluppo del concetto della Divinità e dei principi morali e spirituali.
Il fenomeno della “ Globalizzazione “ , inteso come evento tipicamente moderno ed attuale , viene ad interessare  contestualmente tutti e tre i fattori .  Nei  casi  in  cui la globalizzazione  si manifesta  con  le trasmigrazioni di intere popolazioni da un continente all’altro , da un Paese all’altro , per motivi e necessità contingenti  alla sicurezza sociale e alla sopravvivenza , queste determinano  inevitabilmente il confronto diretto di ideologie diverse , di modi diversi di vivere usi e costumi e tradizioni  e generano il grave problema delle possibili “ integrazioni “. Un problema che si appalesa complesso , inevitabilmente  difficile e effettivamente irrealizzabile in modo completo ,  per le differenti caratteristiche etniche e modalità di convivenza sociale , fra la comunità residente e quella ospitata, e differenze che  si radicalizzano  attraverso la creazione di aree abitative e residenziali  fisicamente  separate  fra le comunità medesime .
 Purtuttavia , vi sono anche molti  casi di integrazione  vera e propria , che si verificano  nel tempo , da singoli individui , da una generazione all’altra , specie in certi ambiti sociali , come nel mondo del lavoro e professionale  oppure nella  politica , nelle istituzioni .
La globalizzazione economica  è un fenomeno  determinato dalle leggi del mercato , che interessano  sia gli scambi di beni e servizi , sia i rapporti finanziari regolati dalle norme fiscali e monetarie. La abolizione dei dazi  ha determinato  il libero scambio delle merci e la unificazione  monetaria  , consentendo  condizioni di stabilizzazione  e difesa della moneta ,  la massima facilitazione dei  rapporti finanziari  e quindi migliori condizioni di competitività fra imprese commerciali e industriali  e conseguentemente più  occasioni  di  effettivo sviluppo  economico e sociale dei paesi interessati .
Vi è però da evidenziare che  la suddetta globalizzazione economica  può realmente determinarsi  come fenomeno positivo e costruttivo  soltanto se nell’ambito dei Paesi interessati siano vigenti  anche norme precise e comuni in ordine alle regole fiscali , ai trasferimenti di capitali , ai controlli sulle gestioni del denaro  da parte degli istituti bancari  e sui  rapporti societari . In caso diverso e negativo , la sola globalizzazione monetaria , senza quella riguardante le norme  fiscali  ,  viene ad essere  causa di situazioni economiche più difficoltose  fra un Paese e l’altro e quindi causa di gravi disuguaglianze  fra ceti sociali e sofferenze delle classi meno abbienti.
Riguardo alla  Religione  , sarebbe un assurdo  parlare di facile o  facilmente  possibile  “ globalizzazione”  fra comunità diverse .  Infatti , questo è un fattore  sociale  estremamente delicato e complesso ; differente e radicato  in ogni particolare  comunità e  motivo  per cui ogni appartenenza religiosa  viene a costituire  fra comunità diverse  l’elemento divisorio per eccellenza , e  giammai  un fattore globalizzante.
Semmai , può sussistere  una convivenza civile fra comunità diverse  soltanto nel pieno ed assoluto rispetto delle rispettive  attività di culto e manifestazioni religiose  , atteso che  queste stesse  non  violino  le leggi  statuali  e di ordine pubblico vigenti nel Paese.
Diventa sempre più allarmante e pericoloso il fenomeno del terrorismo . Esso viene attuato con sempre maggiore frequenza e drammaticità nei Paesi dell’Occidente europeo e Americano    ,attraverso attentati eseguiti con metodi  sempre più difficili da prevenire , in quanto posti in essere da singoli individui , adepti dell’estremismo islamico,  utilizzando la sorpresa, anche con  strumenti e  mezzi di uso comune , ma che diventano letali a causa della violenza esercitata ,  su persone che si trovano in condizioni di non potersi difendere.
Nei  Paesi Europei e Occidentali la propaganda estremista islamica ( internet e carceri ) , utilizza due canali distinti ; da un lato quello della rivendicazione del dominio poltico e reale assoluto del mondo islamico sui territori medio orientali e su quelli africani già  occupati da popolazioni musulmane , ma  che e purtroppo sono divenuti teatri di guerra  per gli interventi armati di Paesi Occidentali e per i conflitti armati fra le fazioni Sciite e sunnite del mondo islamico ;  dall’altro lato quello della pretesa supremazia su qualsiasi altra religione ,  della fede  religiosa musulmana e maomettana , quindi della “ Sharia “ ( sciaria )  come unica e autentica legge applicabile alla vita sociale  umana , prescritta dalla legge del Corano.

In tale quadro , il futuro non potrà che riservare eventi drammatici e tragici di portata sempre maggiore , per tutte le popolazioni del mondo ,  a meno che nel contesto mondiale , politico e istituzionale ( ONU e Potenze mondiali occidentali e orientali ) , non verrà finalmente deciso di interrompere ogni intervento militare sui territori dove sono in atto teatri di guerra , e ristabilire possibili condizioni di pace e per un ritorno ad una normale vita sociale delle popolazioni originarie , lasciando a loro stesse le  autodeterminazioni da  prendere in campo politico e sociale.



 CONSIDERAZIONI   di  Filippo  Margio      
 In   RISPOSTA  al  tema 
                                                   IL   FENOMERNO  DEL  TERRORISMO
Noi occidentali chiamiamo terrorismo ciò che invece dovrebbe essere chiamato “la guerra del nuovo millennio”. Guerra che coinvolge paesi orientali e occidentali direttamente ed indirettamente il cui interesse è la definizione di un nuovo riassestamento delle aree di potere e influenze economiche dei territori dei paesi orientali ed africani definiti nel secolo scorso.
Guerra che prende il via con la necessità vitale dei mercati occidentali di globalizzarsi e cioè verso la fine del secolo scorso.
Difatti già negli anni ’90 l’interesse dei sistemi economici e finanziari del mondo occidentale per necessità vitale si era indirizzato in aree orientali. I paesi emergenti quali la Russia e Cina, utilizzando le proprie risorse energetiche e l’apertura ai mercati occidentali, si sviluppano velocemente invadendo con beni a basso costo il mondo occidentale e sviluppando un piano di colonizzazione economica in aree in cui si può sfruttare la risorsa energetica più importante cioè il petrolio.
I paesi emergenti che nel secolo scorso garantivano la maggior parte del fabbisogno energetico quali Arabia Saudita, Iran, Iraq…Libia… ma che subivano il dominio dell’economia occidentale che stabiliva le condizioni economiche, con l’avvento della globalizzazione e della rivoluzione dei prezzi e quindi del sistema industriale, si trovano attori principali dello scenario globale energetico e quindi capaci di poter competere con i paesi più forti economicamente sul piano petrolifero. 
Il mondo arabo proprietario di una notevole quantità di petrolio entra in conflitto con se stesso per ridefinire i confini territoriali. l’Iraq tenta di invadere il Kuwait per garantirsi un potere maggiore di capacità estrattiva petrolifera a danno dell’Arabia Saudita che rappresenta una garanzia per il mondo occidentale con il quale aveva fatto contratti stringenti vantaggiosi in cambio di una protezione militare.
In questo nuovo contesto il mondo occidentale ritiene utile per se stesso creare instabilità perenne in ogni paese di interesse strategico dal punto di vista di ricchezze naturali (petrolio…rame.) e decide di invadere l’Iraq, …la Libia….  credendo di avere sotto controllo in particolare l’economia petrolifera.
Visione purtroppo corta perché mancante di un aspetto fondamentale: la conoscenza delle diverse culture, religioni, radici economiche, interessi territoriali, e del tentativo del mondo arabo di affermazione nei confronti del mondo occidentale, che sottoposti nel passato ad una colonizzazione schiacciante, avevano avuto nei secoli un percorso evolutivo molto diverso dal nostro.
Chi sono gli sciiti, i sunniti? Come intendono questi paesi lo Stato? Chi sono i musulmani? Quale risentimento covano nei confronti dell’occidente?
I Paesi Orientali ed africani sono fermi da secoli nella fase iniziale di Stati governati da regnanti di natura autoritaria. La struttura sociale del mondo musulmano è costituita da tribù che fanno riferimento a due gerarchie religiose originarie differenti del corano che è la religione di Stato, sciiti e sunniti.
Non esiste un capo religioso ma più religiosi rappresentanti che possono avere differenti interpretazione del corano.
Riepilogando: scontri di potere tra paesi governati da sciiti e da sunniti ambedue capeggiati da religiosi che ognuno interpreta il corano a modo proprio spalleggiati dai paesi occidentali che direttamente e indirettamente ne impediscono realmente un processo di definizione di accordi di pace.
In tutto questo contesto le guerre stanno creando ovviamente movimenti umani di massa dalle terre devastate dalle bombe alle terre in cui la pace ed il benessere da diversi anni regna, l’Europa.
Si aggiunge a tutto ciò il processo di integrazione da più generazioni dei popoli musulmani nei paesi occidentali in particolare in Europa.
Processo di integrazione però inteso secondo il principio capitalistico dove il profitto negli ultimi anni ha governato sull’uomo.
Di conseguenza all’aspetto politico-economico sopraesposto si aggiunge quello politico-sociale-economico all’interno delle società occidentale europea.
Il reale processo di integrazione nei confronti dei migranti mussulmani non è per nulla avvenuto in quanto ad oggi non è stato risolto il problema interno di ogni nazione delle economie del nord e del sud e di un welfare adeguato ad una sana integrazione delle classi economiche sociali.
La sociologia insegna che un gruppo i cui individui vivono in armonia devono avere condizioni in cui deve esistere un equilibrio nelle relazioni sia sociali che economiche
La sociologia insegna che se si inserisce un individuo in un gruppo questi avrà una maggiore difficoltà di inserimento dovuta anche alla diversità d’ identità verso quella del gruppo.
Quindi non è sufficiente una integrazione di welfare di tipo sostentativo-economico. A questa va aggiunta una reale e fattiva azione di accoglienza e cioè accettare il diverso utilizzando e includendo nella identità del gruppo alcuni aspetti della nuova diversità. Ciò significa migliorare la propria identità e dimostrare a chi entra che anche la sua diversità è utile per dare vita ad una nuova identità del gruppo.
Il sistema capitalistico attuale che ci governa non è assolutamente in grado di realizzare questo processo evolutivo!!!!
Il diverso, pur essendo di seconda generazione un europeo, si è visto che non riesce ad integrarsi. Questi si sente rifiutato e cerca altrove la propria identità e cioè quella più vicina alle sue radici. Nella attuale situazione socio-politico-economico europeo in cui sono sempre più palesi e crescenti le disuguaglianze sotto ogni punto di vista . Da queste disuguaglianze di conseguenza nascono formazioni di gruppi estremisti. E’ evidente che questi gruppi sono attrattivi per tutte quelle categorie di giovani psicologicamente deboli ed influenzabili!! Altresì questi gruppi di tipo politico-religioso sono strumentalizzati dai governi mussulmani in lotta tra loro che sfruttando i principi religiosi musulmani estremizzati, li utilizzano come forza militare per raggiungere i propri obiettivi tra i quali la destabilizzazione delle potenze economiche occidentali europee colpendone le popolazioni.
E’ diffusa l’opinione che la globalizzazione è causa di questa guerra. Nulla di più sbagliato! Il processo di globalizzazione è la democrazia vera applicata ed è un processo necessario e lento che parte dall’origine dell’uomo e cioè da quando l’uomo si è organizzato in gruppi e delineato le aree geografiche del proprio potere economico-politico-sociale. Nell’evoluzione dei tempi gli scambi commerciali per necessità economiche hanno intrecciato relazioni tra i vari gruppi che spesso si sono aggregati fondendosi (reale integrazione) sia per necessità che per dominio militare di un gruppo sull’altro. Nascono le nazioni che con l’evoluzione anche del pensiero passano da sistemi di potere dittatoriale a quello democratico. Processo che lentamente sposta l’integrazione da una azione spesso cruenta a un’azione matura di reciproca accoglienza. Oggi ancora però non ci siamo. Non siamo in un sistema democratico maturo. La democrazia vera è in un sistema globalizzato pienamente realizzato ed è e sarà la salvezza dell’umanità. Perché la vera democrazia comporta la capacità di sviluppare aggregazione di gruppi sempre più integrati garantendo la continuità del genere umano in una terra che ha dimensioni definite e limitate.
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Note  sulla

  RIVOLUZIONE   ISLAMICA   (  brani  tratti da Wikipedia –la enciclopedia libera )
Nel 1979 la rivoluzione islamica in Iran spazzò via lo shah Mohammad Reza Pahlavi, con tutte le forze d'opposizione riunite attorno all'ayatollah Khomeini. Il nuovo governo instaurò la shari'a nel Paese e col tempo iniziò a finanziare anche movimenti politici tra cui Hezbollah in Libano, successivamente classificato come terroristico in vari Paesi del mondo, compresi quelli arabi come la Giordania, l'Arabia Saudita e l'Egitto di Mubarak; i citati condannarono le azioni di Hezbollah, mentre Siria e Iran si dichiarano favorevoli alle azioni dell'organizzazione.  . L'Unione europea rifiutò inizialmente di qualificare Hezbollah come organizzazione terroristica, ma il 10 marzo 2005 il Parlamento europeo adottò una risoluzione non vincolante che di fatto accusa Hezbollah di aver condotto «attività terroriste»; gli Stati Uniti esercitarono pressioni sull'Unione per fare includere il movimento nella lista delle organizzazioni terroristiche; il Consiglio d'Europa accusò poi Imad Mughiyah di essere membro di Hezbollah e di attività terroristica.
                     
                          Lo Stato Islamico
Una nuova sigla che si è affacciata sulla scena mondiale è lo Stato Islamico, proclamatosi indipendente il 3 gennaio 2014 ma in precedenza conosciuto anche come Stato Islamico dell'Iraq e della Grande Siria (ossia Stato Islamico dell'Iraq e al-ShamISIS, o Segretario Generale del califfato Islamico, ma anche spesso come Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL); la sua origine è dal Jamā'at al-Tawīd wa l-jihād, al-Qāʿida in Iraq e Mujāhidīn del Consiglio della Shura (attivo dal 1999 al 2006), e fondato dal salafita giordano Abu Mus'ab al-Zarqawi.
La sua storia si è incrociata con quella del Fronte al-Nusra crebbe rapidamente diventando una forza combattente sostenuta dall'opposizione siriana.
Il gruppo jihadista attivo in Siria e in Iraq ha come leader nel 2014 Abu Bakr al-Baghdadi, che ha unilateralmente[32] proclamato la rinascita del califfato nei territori caduti sotto il suo controllo. Peculiarità dello Stato Islamico è quella di riunire in una sola entità le caratteristiche dell’esercito, delle modalità terroristiche, della fisicità del territorio in cui risiede e della struttura statale.

Lo Stato Islamico ha anche coniato una sua moneta, seppure non riconosciuta come lo stato a livello internazionale: il 
Dinaro dello Stato Islamico
Il terrorismo islamista o, meno correttamente, islamico è una forma di terrorismo religioso praticato da ristretti gruppi di fondamentalisti musulmani per raggiungere vari obiettivi politici in nome della loro religione.
Eccezion fatta per alcune sporadiche manifestazioni di antica militanza oltranzista religiosa condotta con metodi sanguinari dalla setta degli assassini(specialmente in Persia e negli ex-dominî fatimidi quali Egitto e Siria), il fenomeno ha assunto dimensione globalmente rilevante solo nel secondo dopoguerra, in particolare a seguito dell'irrisolta questione palestinese, varie organizzazioni della cui resistenza hanno fatto ricorso a strumenti quali attentati dinamitardi, rapimentidirottamenti aereiomicidi e attentati suicidi.
·         3 Organizzazioni
o    3.3 Hamas
o    3.5 Jaljalat
        
  Da  chi  e  da  dove  provengono  i  finanziamenti
Una radicale trasformazione del terrorismo islamico si è avuta con l'emergere di nuovi Stati con grandi disponibilità finanziarie come l'Arabia Saudita e gli emirati del Golfo Persico, caratterizzati anche da forme di governo che si influenzano reciprocamente con gli ambienti "clericali" islamici e con le dottrine legate a correnti di pensiero integraliste come il wahhabismo. Questi Stati hanno indirettamente finanziato (fosse anche inconsapevolmente), attraverso donazioni da parte di istituzioni caritatevoli, gruppi più o meno legati al terrorismo, e lo stesso si può dire di facoltosi esponenti del mondo privato di questa stessa area. Non esiste un automatismo tra donazione e finanziamento al terrorismo, ma parte dei soldi destinati ad opere assistenziali è stata usata per gestire istituzioni di accoglienza in aree come il Pakistan, dalla quale gli stranieri provenienti dal Golfo Persico, dalle Filippine o da altri paesi con una popolazione almeno in parte islamica sono stati smistati presso i campi di addestramento situati in Afghanistan o nell'area di confine tra i due paesi; qui è stata fatta una ulteriore selezione tra i candidati, destinandone alcuni a corsi specifici di uso degli esplosivi e demolizione o gestione degli ostaggi.