LA DISONESTA’
Chiaramente , per poter definire la “ disonestà
“ abbiamo bisogno , innanzitutto , della definizione di “ Onestà “ .
L'Onestà
(dal
latino honestas)
indica la qualità umana di agire e comunicare in maniera sincera, leale e trasparente, in
base a princìpi morali ritenuti universalmente validi. Questo comporta
l'astenersi da azioni riprovevoli nei confronti del prossimo, sia
in modo assoluto, sia in rapporto alla propria condizione, alla professione che
si esercita ed all'ambiente in cui si vive.L’Onestà è la qualità morale di chi rispetta gli altri e agisce lealmente verso il prossimo .
Onestà significa anche progresso e benessere sociale .
Secondo tali
principi l'onestà
si contrappone ai più comuni disvalori nei rapporti umani, quali l'ipocrisia, la menzogna ed il segreto, la
corruzione , la concussione , la falsità , la truffa , l’infedeltà ; in altri
termini , alla “ disonestà “ .
L'onestà ha
infatti un'importante centralità nei rapporti sociali e costituisce uno dei
valori fondanti dello stato di diritto ; tant’è
che la “
disonestà “ viene a costituire ,
viceversa , il tarlo che
corrode profondamente e
irrimediabilmente i pilastri
di ogni assetto
sociale fondato e
retto da norme
giuridiche che contemplino
principi e ideali
di ordine democratico , di legalità
e di giustizia .
Una persona è
definita onesta quando si attiene a principi di integrità morale, di
giustizia, di rettitudine .
Se è coscienziosa , scrupolosa nello svolgimento di un lavoro o di
un incarico , di un servizio
pubblico .
Se è sincera e
corretta nei rapporti familiari , come in
quelli di tipo professionale e sociale .
Tutti ci
lamentiamo che nella nostra società , sia nell’ambito
del nostro Paese , come in campo
più generale , la vita sociale
, quella riferita ai
rapporti di convivenza
civile nonché a
quelli politici , continua senza
interruzioni a registrare , sotto
l’aspetto etico-morale , crepe e storture
assai profonde e allarmanti .
Ci lamentiamo perché vorremmo
vivere meglio , senza
dover subire problemi
, a volte pesanti e
gravi , di natura economica ,
ambientale , lavorativa , professionale , nonché familiare . Senza considerare
però che , spesso , ciò che
vorremmo dipende proprio da noi stessi , dal nostro comportamento , se
non in tutto , sicuramente in parte. Infatti , noi pretendiamo solitamente dagli altri quei
comportamenti che vorremmo non siano in contrasto con
noi , ma senza rivedere
, in modo autocritico , i nostri stessi comportamenti verso gli altri.
La vita sociale diventa in
tal modo uno “ scarica-barile “ ;
un processo vizioso , una spirale , al
cui fondo affiora
solo scontentezza ,
insoddisfazione , infelicità nelle
relazioni e a volte
rabbia , verso tutto e tutti .
E’ vero che non tutti
ci comportiamo allo stesso modo ; è vero che ci sono persone che si comportano onestamente e in modo corretto verso gli altri e che reagiscono di
fronte a storture , a illegalità , a scorrettezze ,
ma purtroppo si
sentono soli , come figli
abbandonati in una società che ha
perduto i suoi valori morali
fondamentali , in un contesto
sociale nel quale
la voce “
onestà “ non risuona
più , soffocata da mille
altre voci altisonanti , di interessi finanziari , di capitali , e conseguentemente di
cronaca giudiziaria , di
speculazioni , di evasioni , di
corruzione ; ma non
solo , anche di tradimenti , di crisi coniugali e divorzi , di drammi familiari e purtroppo di violenze .
Allora , è la “ disonestà “ quella
che ha il sopravvento su ogni cosa , su ogni attività , senza
confini e nel mondo . Essa
assume varie vesti , soprattutto quelle della ipocrisia e della falsità , che sono le
più usate , perché le più utili
e più opportune , sia in campo
laico , socio-politico , sia in campo religioso-clericale .
Disonesto è colui che
ruba , che truffa , che corrompe , ma
anche colui che viola il giuramento di fedeltà, come è disonesto chi
sta alla guida di Governo
ed utilizza gli strumenti del
potere politico per procacciarsi
favori o interessi personali
oppure prendendo accordi con gruppi di poteri finanziari stranieri
allo scopo di favorire gli interessi
di questi ultimi , ma a
scapito del bene e degli
interessi della collettività del proprio Paese.
A volte , però , la
disonestà , realizzata attraverso la
menzogna o il
falso , può assumere
in casi particolari persino una legittimità istituzionale , allorquando
essa viene esercitata
per “ ragioni
di Stato “.
E’ sicuramente
allarmante quando il fenomeno
di disonestà riguarda in modo
diffuso e grave persone appartenenti
e responsabili di organi politico-istituzionali di un Paese
, ma
è altrettanto preoccupante
quando si è
costretti a registrare la gravità del fenomeno a
causa di diffusissimi
comportamenti ed atti disonesti anche nell’ambito professionale , lavorativo e
privato familiare , nei più
diversi ceti sociali.
Infatti , si può
notare che in
questi tempi della
cosiddetta “ onestà” si parla ben poco ; mentre , dovrebbe essere “ reclamizzata “ continuamente e diffusamente , come un prodotto benefico per la salute
sociale e dovrebbe
costituire materia educativa e disciplinare negli istituti scolastici di ogni tipo e grado
.
Nelle riunioni fra
persone , in genere , si
cerca di evitare
di parlarne in
modo esplicito , forse per non
creare imbarazzo fra i
presenti , come se qualcuno degli
astanti potesse sentirsi
sotto accusa !
Sta di fatto che coloro
che alzano e sventolano la bandiera
con su scritto “ Onestà, onestà “ , sono a tutt’oggi considerati
un po’ fanatici .
O sono giovani , giustificabili in quanto
ancora con poca esperienza di vita , oppure sono ritenuti vecchi rimbecilliti che hanno perduto la memoria o che hanno perduto il senso della realtà .
Ma quale sarà il
futuro ? Qualcuno dice : “ Il
futuro è solo nelle mani di dio “ . Ma le cose non stanno propriamente così !
Coloro che hanno una determinata fede religiosa oppure che
credono comunque nell’esistenza dello spirito umano e dello
spirito universale , sanno , anche per
esperienza di vita , che la Entità
Suprema Spirituale ( che si chiami Dio ,
o Allah o in altri
diversi modi ) lascia molte opportunità
agli esseri umani di scegliere fra il
Bene ed il Male , fra essere onesti
oppure disonesti , e quindi di
decidere sulla propria sorte .
Pertanto , la questione non sta
nel credere in
una religione anziché in un’altra
, o nell'essere agnostici anzichè credenti , allorquando si vuole accettare e
realizzare nella propria
vita e nei rapporti con gli altri il
principio , il valore della “ Onestà “ ,
quale base fondamentale
per una sana
e corretta convivenza
fra esseri umani , di
qualsiasi razza siano .
Diversamente , è inevitabile
che con il predominio
della disonestà ,
in particolare quella della
politica, dovrà allargarsi drammaticamente la forbice fra coloro , sempre in aumento , che patiscono le
sofferenze della povertà e coloro che ,
appartenenti ad un ceto privilegiato
e minoritario , invece
fruiscono di beni
ed agi sempre più elevati e sovrabbondanti .
Per questi motivi , in Italia , abbiamo il bisogno
, l’ impellente esigenza di un ritorno alla “ Moralità ” , al
principio etico-morale della “
Onestà “
LA MORALITA’ , nel senso dell’ONESTA’ e
correttezza istituzionale .
Ci lamentiamo
perché , pur dovendo pagare tante
tasse , i servizi
pubblici funzionano male o sono
gravemente insufficienti e la
crescita economica e sociale nel nostro
Paese è
troppo lenta rispetto a
quella di altri Paesi europei , nonostante la presenza
di attuali condizioni congiunturali più favorevoli rispetto agli
anni passati ?
La risposta più
immediata , naturalmente , è quella
che riguarda la
politica del Governo e
degli Organi legislativi sulla
gestione delle risorse pubbliche
.
Infatti , se
vi sono carenze
o inefficienze , le
cause sono dovute
a motivi ben precisi e diversi :
al fatto
che vi sono
troppi sprechi di denaro ; troppe
opere pubbliche rimaste incompiute , eccessivi costi e ritardi nelle relative realizzazioni ; inadempienze e violazioni di norme in materia di appalti
; molto
gravi le condizioni di disuguaglianza
e di sperequazione economica fra ceti sociali per una
iniqua redistribuzione della
ricchezza nazionale e un iniquo
sistema di imposizione
fiscale ; che l’apparato burocratico degli enti
pubblici è troppo
complesso , inutilmente
ripetitivo , dispersivo e quindi
economicamente oneroso , difettoso nella organizzazione e controlli gestionali
e quindi nella resa ed efficienza
lavorativa-burocratica ; che l’apparato
giudiziario risente di carenze strutturali , di personale , di complessità procedurali e quindi di lentezze decisionali e sovrabbondanza di pendenze processuali ; che il sistema penitenziario presenta
gravi carenze di
ordine strutturale , carceri insufficienti e quindi sovraffollate , carenze di personale di
vigilanza penitenziaria ; che gli apparati
preposti all’ordine pubblico
risentono anch’essi di carenze
strutturali , di mezzi e di personale operativo ; che l’apparato sanitario
presenta gravi squilibri
strutturali e funzionali nell’ambito delle
diverse regioni d’Italia ;
che gli istituti
scolastici accusano gravi
carenze sotto l’aspetto della manutenzione e
sicurezza strutturale degli
immobili ; che
in tutto il territorio
nazionale sono assai carenti le
opere di salvaguardia
e della messa in sicurezza di luoghi abitativi riguardo
al rischio sotto l’aspetto idrogeologico
e degli eventi tellurici .
Problemi gravissimi , tutti questi , ma che potrebbero
essere risolti positivamente , ed anche
in tempi ragionevolmente non
lunghi , solo che
vi fosse , da parte dei predetti Organi di Governo e Legislativi , la reale “volontà “
politica di risolverli , con decisione e in modo responsabile e con
elevato senso istituzionale
e di giustizia sociale.
Però , oltre alla “volontà
e capacità politica “ quali presupposti fondamentali , vi è un
altro e
ben più influente
fattore , che è al
di fuori dell’ambito
delle competenze organizzative
e gestionali di
carattere politico -
istituzionale ; tale
fattore riguarda la “ Moralità nel senso della Onestà “ , non
solo riguardo a chi riveste
incarichi e responsabilità pubbliche , bensì anche riguardo ai comportamenti dei privati cittadini nell’ambito dei rapporti sia privati , sia con i pubblici dipendenti .
La Moralità
, nel senso della onestà e correttezza, è
il binario insostituibile sul
quale deve procedere
la locomotiva dell’amministrazione pubblica riguardo
alla gestione del “ bene e
delle risorse pubbliche “ , affinchè
possa esservi vera
e reale evoluzione
e crescita sociale nel Paese .
Nessun programma governativo ,
di qualsiasi colore
politico esso sia
, può sortire
buoni risultati o
comunque soddisfacenti per l’interesse
ed il bene della collettività
, se
chi vi mette mano
o in qualche
modo ne è
interessato , approfitta della propria
posizione pubblica per trarne
un vantaggio personale illecito , attraverso la corruzione , la
concussione , l’abuso d’ufficio , etc..
Così come non possono
ottenersi condizioni di
benessere sociale e
convivenza civile , se nello
stesso ambito della
cittadinanza , il
fenomeno dei comportamenti
illegali , della violazione
delle leggi , viene ad
assumere livelli allarmanti
per la sua
diffusione e capillarità nei più
diversi ceti sociali ,
per la crescente
mentalità di considerare
lo Stato come un Ente
estraneo e conflittuale
, e le sue leggi come
ostacoli al raggiungimento di ciascun interesse privato .
In conclusione , una
“ Società “ in cui la
corruzione
ed il malaffare , nonché i
traffici della criminalità
organizzata , assumono ad
ogni livello posizioni
di rilievo e
sempre più pericolose , è destinata
ad essere drasticamente
e irrimediabilmente emarginata
da ogni contesto
internazionale , e conseguentemente a
diventare sempre meno competitiva ; destinata a registrare
aumenti di ceti sociali sempre più poveri , disuguaglianze profonde
rispetto a minoranze sempre più ricche e benestanti ; e conseguentemente
, gravi insofferenze popolari
e disaffezione
e sfiducia verso
le istituzioni dello Stato
e della politica.
Gatewit
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Corruzione in politica, veneti guardatevi allo specchio
I casi Galan prima e Formigioni oggi parlando in un 'Italia ricca, che dà troppo facilmente addosso alla classe dirigente, senza fare autocritica
Noi italiani siamo bravi, noi italiani siamo proprio bravi. Quando emigriamo nelle università estere siamo più brillanti degli altri. In fondo siamo creativi ed industriosi, siamo il secondo paese europeo per produzione manifatturiera. Quando quasi increduli ci ripetiamo questo mantra ottimistico inevitabilmente un interrogativo ci assale: allora perché andiamo più piano degli altri? Perché il Paese sembra essersi inceppato?
La risposta è molto semplice: siamo disonesti. La disonestà non è una mera questione etica, è l’ostacolo e il freno dello sviluppo del nostro sistema. Siamo disonesti noi e disonesta è la nostra classe dirigente. Quando urliamo contro i politici di fatto rifiutiamo di guardarci allo specchio, mettiamo in atto un meccanismo di autoassoluzione. Perché 200 miliardi all’anno di evasione, 140 miliardi all’anno di economia mafiosa e 60 miliardi di corruzione significa dover tagliare la sanità e la scuola, non avere la possibilità di mettere in atto politiche economiche espansive.
Ecco perché il caso Formigoni parla anche di noi. Condannato in primo grado a 6 anni di reclusione, secondo i pm avrebbe messo in piedi un’articolata architettura di potere dalla quale avrebbe ricevuto 8 milioni di tangenti. Appalti pilotati, lavori distribuiti preferibilmente alle aziende “affini” significa far lievitare i costi. Per quelli che rubano paghiamo tutti. Questa è la triste storia che accomuna la locomotiva d’Italia, la Lombardia al Veneto. Due presidenti, Formigoni e Galan, due sistemi di potere opachi, due condanne per corruzione. Giganti economici e nani politici – nani ladri, peraltro.
Rileggere “Veneto anno zero” di Renzo Mazzaro sarebbe indispensabile, bisognerebbe presentarlo nelle scuole. Il sistema di corruzione costruito sull’affare del Mose profuma di repubblica delle banane. Per anni il Consorzio Venezia Nuova ha distribuito appalti senza bandi di gara. Quando Bolkenstein minacciò un procedimento di infrazione, l’Italia contrattò e riuscì ad ottenere che solo il 51% degli appalti dovessero passare per i bandi di gara. Come dire, almeno metà lasciatecela dare ai nostri amici. Alla fine solo il 5% passò per regolari procedure. Galan prese un milione all’anno per 10 anni. Finì in galera anche l’assessore delle infrastrutture Renato Chisso (quando venne arrestato nel 2013, bisogna ricordarlo, era assessore anche della prima amministrazione Zaia). Secondo i pm la corruzione del Mose è costata un miliardo di euro.
I lombardi e i veneti si sono strappati le vesti? Sono scesi in piazza? No, questa classe dirigente è stata confermata in pompa magna alle elezioni successive. I nani politici non cadono dal cielo, li eleggiamo noi.
http://www.vvox.it/…/corruzione-in-politica-veneti-guardat…/