LA CRISI E IL DISAGIO SOCIALE DEL NOSTRO PAESE
La situazione economica e sociale del nostro Paese presenta criticità molto gravi .
In primo piano stanno le sempre più gravi condizioni sociali
nelle quali versano oltre diciassette milioni di persone , che sono ormai in
aumento di giorno in giorno e che
soffrono per mancanza di mezzi di sostentamento ; taluni con redditi irrisori , assolutamente
insufficienti a garantire finanche i
bisogni primari , altri addirittura senza alcun reddito , né casa dove abitare .
Un gran numero di queste persone è costretto a rinunciare persino alle cure
medico-farmacologiche , aggravando in tal modo le proprie condizioni di salute ,
sino all’estremo limite di vita. La situazione in materia di lavoro ed
occupazione rivela anch’essa gravi criticità , specialmente nell’ambito dei giovani , costretti a cercare
occupazione in Paesi esteri oppure rimanendo
in Italia nel tentativo ormai inutile di
trovare un lavoro corrispondente agli studi acquisiti , ma diventato assai
difficile pur essendo disposti ad
accontentarsi di lavori di
livello inferiore e pertanto essere sostenuti economicamente ,
individualmente o anche con famiglia , dai propri genitori , dai propri
nonni attraverso i proventi della loro retribuzione
o pensione , coabitando con gli stessi . La situazione delle piccole e medie
imprese , dei negozi al dettaglio , è anche essa assai grave . La chiusura
delle attività commerciali è giunta a livelli allarmanti ; con fallimenti ,
licenziamenti a catena , mentre si rilevano in aumento esercizi
commerciali di ipermercati e grandi
magazzini gestiti direttamente da stranieri , perlopiù cinesi , e altresì
da persone appartenenti a gruppi criminali – mafiosi , capaci di fruire
di grosse quantità di denaro , spesso in
contante , e di far lavorare in nero , sotto pagati e in condizioni ambientali
spregevoli , non solo stranieri immigrati , ma anche e purtroppo nostri giovani e non più giovani , costretti
alle loro dipendenze. Le classi sociali della cosiddetta fascia intermedia registrano disagi in aumento , a causa di
livelli reddituali bloccati per anni , di difficoltà di ottenere prestiti di
denaro , finanziamenti da parte di banche , che pretendono garanzie non
disponibili dai richiedenti ; istituti bancari che peraltro accusano situazioni finanziarie poco
trasparenti , in un mondo di intrecci affaristici e di speculazioni oltre ogni
limite di legalità , considerate le allarmanti infiltrazioni delle
organizzazioni criminali nelle attività pubbliche di enti statali e in quelle
private , utilizzando corruzione , evasione , traffici illeciti di denaro e di
altro genere.
A tutto questo si aggiungono motivi di carattere politico ; di governi del Paese non capaci di affrontare nel modo giusto le problematiche che investono lo stato sociale , continuando a gestire le risorse residuali della nazione , sia umane che ambientali , in maniera scorretta sotto il profilo della loro utilizzazione ai fini della crescita economica e della redistribuzione equa della ricchezza nazionale , per rimuovere le gravi condizioni di povertà e fermare il diffuso disagio sociale , più volte manifestato e in particolare attraverso il risultato ( dei NO ) referendario sulla riforma costituzionale , e che è stato rivolto anche per richiamare l’attenzione del Governo sul problema di un fenomeno di immigrazione gestito malamente , senza regole precise, con provvedimenti tampone e frammentari , a volte generatori di contrasti sociali , per l’uso di criteri assistenziali nei confronti degli immigrati , rivelatasi però in danno di quei cittadini italiani più bisognosi di aiuto e di sostegno.
Ciò a cui si sta assistendo in questi giorni ,che seguono le
dimissioni del presidente del Consiglio ,Matteo Renzi , suscita molte preoccupazioni , soprattutto perché
sembra perpetuarsi il comportamento del
mondo politico-partitico , con una parte di esso protesa ad un conservatorismo di potere , e un’altra
parte pronta a prenderne il posto , anche se in condizioni di forte instabilità
e di grave carenza di idee e di progetti costruttivi .
A questo punto
.Vi è da stare molto attenti a che la corda ,.tirata
eccessivamente , non si spezzi ; e cioè la pazienza di una gran parte ( ben
oltre venticinque milioni di persone – elettori ) del Popolo italiano . Dato che i signori
politici non hanno capito , o fanno finta di non capire che il vero e reale
segnale è stato dato attraverso il Referendum . A questo punto diventa
politicamente risibile da parte di tanti il cercare di spiegare in un modo o
nell'altro il risultato referendario con valutazioni del tutto faziose , assai
opinabili. Il mondo politico-partitico ( accozzaglia o meno ) ,non può
permettersi più di perseguire disegni di puro potere affaristico e strumentale
, di intrecciare accordi sottobanco , di continuare a sfruttare risorse umane
ed economiche per finalità faziose e di parte , perseverando nel trascurare i
bisogni primari di gran parte della popolazione ( lavoro , povertà , dignità di
vita ), e invece consentire che una minoranza diventi sempre più ricca e
privilegiata. Perchè , come già detto ,
la corda può spezzarsi all'improvviso e la gente esasperata ( e sono in gran
numero ) non ci mette molto a scendere nelle piazze contro l'arroganza , la
supponenza di certi politici , venditori di fumo . A quel punto , la rabbia
potrebbe pure convogliarsi in scelte dure e spiacevoli. Ciò sarebbe assai grave
, per la stessa democrazia .
In conclusione , serve al più presto
che il Popolo italiano sia messo in
condizione di guardare con fiducia ad un Governo , a delle Istituzioni politiche realmente rappresentative della volontà
popolare , in quanto elette direttamente , e che incarnino realmente ed effettivamente le
necessità , i bisogni di una popolazione in grave difficoltà.
La filosofia di chi detiene ed esercita il potere poliico-affaristico si può ben riassumere nella frase che è pronunciata da Tancredi nel romanzo Il Gattopardo. (Tomasi di Lampedusa )
«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.»
Per evitare che possano determinarsi condizioni limite di sopportabilità da parte dei cittadini che si riconoscessero oppressi dal Sistema , che sfocerebbero inevitabilmente in rabbia popolare e sommosse di piazza, il rimedio precauzionale non può essere altro che quello di riuscire a sensibilizzare le coscienze dei cittadini sulla necessità di manifestare pubblicamente e tempestivamente , con cortei ben organizzati e autorizzati , nelle più numerose sedi possibili , le aspettative , i bisogni , le richieste , le opinioni della collettività sulle decisioni e su quei provvedimenti emessi dalla classe politica , nei quali risultassero motivi di violazione di diritti sociali, inducendo la stessa a porre le possibili opportune modifiche .
La filosofia di chi detiene ed esercita il potere poliico-affaristico si può ben riassumere nella frase che è pronunciata da Tancredi nel romanzo Il Gattopardo. (Tomasi di Lampedusa )
«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.»
Per evitare che possano determinarsi condizioni limite di sopportabilità da parte dei cittadini che si riconoscessero oppressi dal Sistema , che sfocerebbero inevitabilmente in rabbia popolare e sommosse di piazza, il rimedio precauzionale non può essere altro che quello di riuscire a sensibilizzare le coscienze dei cittadini sulla necessità di manifestare pubblicamente e tempestivamente , con cortei ben organizzati e autorizzati , nelle più numerose sedi possibili , le aspettative , i bisogni , le richieste , le opinioni della collettività sulle decisioni e su quei provvedimenti emessi dalla classe politica , nei quali risultassero motivi di violazione di diritti sociali, inducendo la stessa a porre le possibili opportune modifiche .
RispondiElimina“ IL LAVORO “ e la POLITICA
www.lamiavoce37.blogspot.com
E’ perfettamente inutile e anche demagogico continuare a sostenere , a parole e nelle interminabili discussioni in tavole rotonde di riunioni politiche e in tv , che il “ lavoro “ rappresenta il fattore fondamentale della nostra Repubblica Democratica ( Art. 1 della Costituzione ) e che esso è indispensabile per la crescita sociale ed economica del Paese , se poi non viene evidenziato e affrontato seriamente l’aspetto più importante , costituito dalla esistenza delle condizioni necessarie a che il lavoro stesso possa realizzarsi effettivamente , efficacemente .
Il “ lavoro “ è come il seme di una pianta . In esso sono contenute tutte le energie , le potenzialità delle idee , dei progetti , delle invenzioni concepite dalle intelligenze più brillanti , ma come ogni seme , il “lavoro “ ha bisogno di essere interrato in un ambiente salubre , ricco di sostanze nutritive , che gli consentano di svilupparsi , di crescere e di trasformarsi in una pianta rigogliosa e fruttifera. Il “ lavoro “ ha bisogno di condizioni sociali sane e giuste , di provvedimenti oculati , rivolti alla utilizzazione più proficua delle risorse umane e ambientali , alla cura a che la pianta sana non venga soffocata da sterpaglie , cioè che l’opera sana dell’uomo onesto e laborioso non venga sopraffatta dall’arroganza e dallo sfruttamento di mani malavitose , da una maldestra politica collusa con interessi speculativi e faziosi , che divorino ogni fonte di ricchezza , inaridendo ogni possibilità di crescita e di sviluppo sociale.
A tal fine , è la scelta del contadino onesto e competente a determinare la condizione indispensabile alla buona riuscita della semina ; è la scelta della classe politica onesta e competente a determinare risultati positivi per la vita sociale di una comunità.
Tutto il resto , sono soltanto chiacchere e “prese in giro “ !
RispondiEliminawww.lamiavoce37.blogspot.com
V E R G O G N A !
Vergogna , sì , ad uno Stato , ad un Governo , ad una classe politica , ad amministratori pubblici, che si preoccupano di salvare banche , da un crack malavitoso , ma lasciano esseri umani abbandonati a se stessi , alla fame , al freddo , alla disperazione della miseria , ma dobbiamo vergognarci anche tutti , tutti noi , cittadini di una società ipocrita , che , sempre più voluttuaria e individualista , fa finta di piangere sul cadavere di un bimbo morto annegato, strappato dalle braccia di una madre disperata, travolta dalle onde in un mare di crudeltà , di indifferenza , di egoismi ; tutti noi , cittadini di una società ipocrita , che fa finta di piangere sul corpo senza vita ,irrigidito dal gelo di una notte senza speranza, nel silenzio di una morte ingiusta , assurda ,circondata di alberi natalizi , di luci , di colori e di sguardi sfuggenti su una sagoma indistinta, ormai senza vita , coperta di stracci ; morti senza necrologi , cui è rimasta solo la pietà degli angeli di un mondo irreale.
Se Gesù Cristo fosse oggi tra noi , in carne ed ossa , inviterebbe ogni prete , ogni parroco ad aprire le porte di ogni chiesa , di ogni parrocchia di ogni paese , di ciascun quartiere di città , nel nostro territorio nazionale , per offrire un riparo , anche se provvisorio , dal freddo e dalle intemperie , a questi poveri e sfortunati esseri umani . Sarebbe questo un prezioso , un grande atto di generosità , di solidarietà , di misericordia , senz’altro meglio e di più gradito da Dio di qualsiasi preghiera , o messa celebrata e partecipata da tanti fedeli cristiani , che finalmente avrebbero modo di unire fisicamente le proprie mani , in segno di pace e fratellanza , con questi altri fratelli emarginati dalla società , bisognevoli di aiuto , di conforto e anche di amore cristiano , e sicuramente non di semplici attestazioni formali di pietà .