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venerdì 3 aprile 2020

ECONOMIA E CRISI



LA INTELLIGENZA ECONOMICA 


 


Se lo Stato volesse , specialmente in questa attuale situazione emergenziale e assai critica , sia riguardo al fattore sanitario dovuto alla pandemia del Covid19 , ma particolarmente per le gravi conseguenze ricadenti sul mondo economico, della produzione di beni e servizi , della occupazione nel lavoro , che sta subendo e subirà ancora in futuro danni rilevanti a causa del blocco delle attività commerciali,  il Governo , dopo il superamento del picco pandemico della emergenza virale  e con lo ristabilirsi di un graduale  regime di attività commerciali , supportate da necessari e straordinari aiuti economici e agevolazioni , potrebbe successivamente ottenere enormi vantaggi di entrate fiscali  recuperando risorse attraverso la tassazione su almeno 192 miliardi  della economia sommersa , ma ciò potrebbe ottenerlo soltanto abbassando di molto  ( per esempio con una aliquota max del 15 % ) le tasse nei confronti dei singoli contribuenti e delle imprese , le quali attualmente sono costrette a sostenere oneri fiscali , attraverso imposte ( IRES , IRAP, IRPEF , addizionale regionale e altre  ) il cui carico è divenuto assolutamente insostenibile ( ben oltre il 59 % ) e quindi , anche consentire un importantissimo fenomeno di riemersione , anche se graduale , della economia sommersa e del lavoro in nero ( al momento rilevato in circa tre milioni e settecentomila lavoratori irregolari ) verso la economia reale ufficiale , riscontrandovi nuove e più favorevoli condizioni fiscali , che consentirebbero a tutte le imprese , che sono state costrette al blocco delle attività e quindi a gravi perdite di fatturato , di ripartire più agevolmente e riaprire il fronte delle assunzioni al lavoro. Considerando , inoltre , che tale nuova più bassa tassazione incoraggerebbe molte e nuove  imprese ad intraprendere attività importanti nel nostro Paese e anche restringerebbe in modo significativo il campo della economia illegale ,calcolata intorno ai 19 miliardi di euro e della evasione fiscale   ( Un gap complessivo pari a circa 109,7 miliardi di euro, di cui 98,3 miliardi di mancate entrate tributarie , IRAP,IRES,IVA , e 11,4 miliardi di mancate entrate contributive), contrastando il fenomeno attraverso il controllo incrociato degli identificativi fiscali in una unica banca dati e  promuovendo incentivi favorevoli volti al rilascio di scontrini , ricevute e fatture. 


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