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lunedì 12 ottobre 2015

" L' AFFAIRE " MARINO

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                                                   "  L' AFFAIRE "   MARINO
 Vorrei conoscere chi è quell'ingenuo , che ancora non si è accorto che la questione del sindaco Marino , a Roma , è una e solo una : Per anni e anni e anni , i vari clan politico-affaristici-mafiosi hanno fatto ciò che hanno voluto, hanno lucrato a più non posso, corruttori e corrotti , prosciugando le casse comunali ,creandovi buchi enormi e arricchendosi spudoratamente . Quando è arrivato Marino , egli si è subito reso consapevole di trovarsi in grosse difficoltà , come essere al centro di un campo minato .Allora , per potersi muovere , con prudenza ha fatto ricorso alla magistratura , attraverso segnalazioni e denunce , che via via hanno condotto all'arresto di Carminati e di quelle altre persone coinvolte nello scandalo delle cooperative. A quel punto , la situazione riguardo a tutti i vari clan era diventata talmente rovente da indurre i suddetti a far quadrato , organizzandosi per costringere il sindaco alle dimissioni . Quindi , facendo sì che si verificassero certi fatti , in modo tale da rendere criticabile e discutibile la posizione del sindaco : vedasi l'episodio del funerale di Casamonioca ; creando condizioni di serie difficoltà nell'ambito dei rapporti politici-istituzionali e burocratici , come l'episodio riguardo ai vigili urbani ; determinando una vera propaganda , attraverso i mass-media , con una sequela di accuse riguardo a fatti e comportamenti personali di Marino ritenuti illegittimi ( autovettura personale mal parcheggiata , scontrini di pranzi e cene , viaggi ,etc...) ; denigrando e mettendo in ridicolo la sua persona , accusandolo di aver detto il falso , di essersi assentato dalla Capitale in momenti critici ( a tal proposito andrebbe chiarito quali minacce abbia realmente ricevuto il Marino e quali rischi avrebbe egli corso se avesse continuato a rimanere costantemente a Roma , nella sua opera di denunce contro i clan ). In conclusione , Marino doveva necessariamente andare via ; sgradito al PD ( maggioranza di Governo ) , sgradito a tutto il contesto istituzionale e burocratico della Capitale ; sgradito ai clan affaristico-mafiosi ; sgradito per aver celebrato le nozze a una coppia di persone dello stesso sesso ; e soprattutto sgradito come sindaco che intende svolgere il compito di organizzare , con onestà e rigore istituzionale , la Città e sovraintendere alla corretta gestione di milioni di euro per un evento di eccezionale importanza come quello del Giubileo ......potrei continuare , ma ritengo che quanto detto possa bastare per comprendere quale sia la verità delle cose e come andrà a finire per le sorti della Capitale e  dell' Italia tutta . 



Questa  visione , diciamo più realistica che pessimistica , della situazione attuale  , nonché di quella stessa che potrebbe continuare ad essere nel prossimo futuro e  non  solo riguardo alla “ Capitale “ , ma anche riferibile  a molte altre realtà territoriali del Paese ,  discende da una semplice e purtroppo triste  considerazione . Sino ad oggi , in Italia abbiamo avuto una  prova tangibile che le scelte delle persone in incarichi politici e nei posti dirigenziali più importanti di Istituzioni pubbliche , specie di natura economica  e finanziaria , troppo  spesso sono avvenute seguendo precisi criteri di convenienza  partitico-politica , piuttosto che per valutazioni riguardanti ogni determinata persona  , in merito alla competenza ed alla correttezza  etico-morale  , specie sui rapporti di vita sociale e professionale . Convenienze che sono state operate da responsabili di governo , centrale e periferico ,  appartenenti a contesti politici , che si sono alternati  per decenni  al Governo del Paese , curando precipuamente interessi elettorali di partito   e di affari , palesemente  illeciti , in favore del proprio interesse personale  e di quello di  gruppi di “ amici “ .
 La “ Politica “  , in qualsivoglia Paese sta alla base della  vita  sociale dei cittadini  e quindi è  fondamentale  per ogni attività  sociale , economica e non , attraverso norme che ne regolino l’andamento e i rapporti con lo Stato ;   ma la Politica  è  anche fatta  di  compromessi , cioè di una visione più  ampia  delle situazioni e degli avvenimenti , rispetto ai particolari punti di vista e interessi ; in sostanza  essa  ha il dovere  di curare  sempre e sopra ogni cosa  il “ bene della collettività “.   E’  per  questo  che  si  richiede  nelle persone che vanno a svolgere  incarichi politici e cariche pubbliche , una  personalità  particolare , che  non  deve essere necessariamente competente in senso tecnico , bensì essa deve essere dotata  di  una  cosiddetta “intelligenza politica “ , capace di affrontare  con efficienza ed efficacia situazioni diverse  e mutevoli , però , si  ribadisce , avendo  come  scopo primario  il perseguimento del Bene per la Collettività.                                                           
Riguardo   a  “ Affaire “ Marino ,  non  può  non rilevarsi  che  sono venuti a mancare taluni fattori  relativi sia alla personalità  politica  di  Marino , manifestatasi debole  , soprattutto  perché rimasto isolato ,   non  supportato  dal suo stesso partito ( PD ) ,  sia  riguardo  alle  sue  funzioni  di sindaco  della Capitale d’Italia,  in quanto egli si è  trovato ad agire , tentando in qualche modo di modificarlo ,   in un contesto  burocratico-amministrativo  , fortemente  radicalizzatosi  negli anni secondo schemi e prassi  discutibili  e già consolidati ,  e comunque caratterizzato da legami e interessi sicuramente non trasparenti  sotto il profilo istituzionale.
La  conclusione  non  poteva  essere  altra  se  non  le  sue  dimissioni  da Sindaco di Roma ;  di una Città , Capitale d’ Italia , ridotta  quasi uno “straccio “ ( gravi carenze di manutenzione di strade , edifici , servizi di trasporto, etc..), politicamente allo sbando , umiliata  perché resa incapace di utilizzare   in  modo ottimale , o quanto meno soddisfacente , le immense risorse  storiche , artistiche , contenute  in Essa  e che  costituiscono  altrettante  immense possibilità  di entrate economiche e finanziarie con il Turismo.
Il  vero e  reale  problema sarà il  “dopo Marino “ .  Quale sarà il futuro ( non molto lontano e sicuramente negativo per i giovani  ) di questa  Roma  e  anche di  questo Paese , perdurando  vecchie  ( ma pur sempre rinnovate  )  prassi  che  , in politica e nelle amministrazioni                  ( nonostante  gli  onerosi  e meritori  impegni  degli Organi Giudiziari  a perseguire in  giudizio e punire  i comportamenti illeciti ) ,  non  intendono  affatto  abbandonare  le abitudini ( vizi ) di  ricorrere a  speculazioni , a tangenti , a mazzette , a riciclaggi , aste truccate , false fatturazioni , atti di corruzione e concussione , etc… e  a collusioni con ambienti  di mafia e di criminalità organizzata ,  in materia di opere pubbliche e di servizi  sociali  , specie  adesso  in  occasione  del Giubileo ?

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