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sabato 10 ottobre 2020

IL BUON SENSO

 


                                                             

 

IL “ BUON SENSO “

 

In questo periodo siamo tutti costretti a “convivere” con il Covid.

 Questo , però, non significa che dobbiamo vivere nel terrore. Le necessarie attività di vita, di lavoro, professionali, familiari, economiche e di rapporti amichevoli e sentimentali, devono proseguire e lo dobbiamo fare, ma adottando procedure e comportamenti diversi rispetto a quelli che abbiamo tenuto in situazioni di normalità. Più rispettiamo le precauzioni necessarie per evitare occasioni di trasmissione del virus, maggiori sono le probabilità di ridimensionamento dei contagi e quindi maggiori sono le condizioni favorevoli affinché la nostra salute possa essere tutelata e ogni attività di lavoro e familiare non debba subire rallentamenti, ostacoli, interruzioni, nocivi non solo a ciascuno di noi, ma anche nei confronti e in danno dei nostri familiari, di nostri parenti,  di amici e di persone più deboli, più fragili nella salute.

 

 Ogni atteggiamento e ogni comportamento che sia di trascuratezza, di non rispetto verso talune fondamentali regole igienico-sanitarie, ogni atteggiamento di sfida , di polemica nei confronti delle disposizioni di norme e regole governative e sanitarie istituzionali, che venga posto in essere  da certi individui o gruppi di persone, vuoi per motivi politici, oppure di critica, per interessi speculativi, oppure anche per ignoranza o stupida presunzione, non produce altro che ulteriori danni alla salute pubblica e conseguentemente danni notevoli anche alla economia, nazionale , di imprese e famiglie,  costrette a subire terribili contraccolpi che possono cagionare situazioni critiche irreversibili.

E’ pertanto cosa intelligente , seguire il “buon senso “ , le misure giuste più equilibrate ,che costituiscono l’unica e più efficace arma di difesa nei confronti del Covid.

 

Sul Covid si può parlare all’infinito, sentire le opinioni più disparate, più pessimistiche, esagerate, o semplicistiche, minimizzate, o ancora, negazioniste, complottiste, persino ciniche, chiaramente  nei confronti dei più deboli,  e chi più ne ha, più ne metta. In tutto questo marasma di opinioni, di cui i mass-media, tv , giornali, interviste di esperti, medici, virologhi, psicologhi, filosofi, politici con pubblici proclami, attraverso la diffusione di  numeri cronachistici, statistici epidemiologici , sono strapieni, ogni giorno, continuando ad alimentare un processo caotico di idee, di dubbi e di timori, nella mente delle persone, nelle famiglie.

 

 Allora, è assolutamente necessario ed urgente che ritorni nel nostro contesto di vita sociale, ma soprattutto nel mondo politico e sanitario istituzionale, e dei mezzi di comunicazione di notizie, nella diffusione delle informazioni,  un momento di profonda riflessione, per ricondurci “tutti” in un clima di  “lucida e pacata  ragionevolezza “ .

 

In questa fase di incertezze e di dubbi, ma anche di timori per ancora possibili aumenti di  contagi, è giusto ritenere più che opportuno che noi tutti e ciascuno non creare , evitare  assembramenti, usare “razionalmente” la mascherina, esercitare misure e comportamenti di più attenta igiene a livello personale e ambientale. In pratica, abituarsi a vivere socialmente con maggiore oculatezza per quanto attiene appunto all’igiene e alla salute. Tutto ciò non comporta drammatiche limitazioni del diritto alla “libertà “ individuale, o violazione della “privacy “, bensì un ripristino al “ buon senso “  nel modo di pensare e di vivere, da parte di tutti, senza generare allarmismi, oppure adottare misure esageratamente precauzionali riguardo ai contatti fisici con gli altri. La “vita sociale “ ha bisogno , deve necessariamente e comunque andare avanti, mai bloccarsi oppure stravolgersi.  

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