L’ISTINTO UMANO
"Sarai degno di rispetto da parte di tutti, se comincerai tu per primo a rispettare te stesso".
Musonio Rufo (Frammento 30)
L’essere umano di oggi , in ogni parte del globo, è pervaso da un irrefrenabile bisogno , dal desiderio di “libertà”, di rivendicazione di diritti umani e sociali fondamentali.
Sicuramente
lo sono le popolazioni che a tutt'oggi sono assoggettate a regimi
dittatoriali. Ma non solo, vi sono popolazioni che fanno parte delle
società occidentali, democratiche, dei Paesi tecnologicamente ed
economicamente più avanzati, le quali stanno mostrando una evidente
tendenza ad ottenere libertà più ampie, che comportano anche il
soddisfacimento di “istinti” umani che sembravano in un certo senso
dominati.
In
tali contesti l’uomo appare “stanco” di obbedire alla “ragione” , alle
regole , alle leggi, sia giuridiche sia morali, che gli organi
istituzionali e principi di ordine etico e morale impongono o
prescrivono. Egli vuole vivere libero da tutti questi legami, che per
secoli e secoli hanno costituito una sorta di compressione, una
limitazione nell'esercizio di desideri istintivi che se anche ritenuti
non leciti , sono stati e sono pur sempre insiti nella natura umana.Vuole liberarsi da una "globalizzazione" massificante , dalla quale egli si sente "schiacciato" . individualmente annullato.
Tutto
ciò è vero , ed è stato fatto in nome di una esigenza generale, quella
di avere e realizzare società improntate ad una regolata “convivenza
civile “ tra gli esseri umani, ma che adesso comincia a mostrare aspetti
sempre meno convincenti e poco accettati da parte di soggetti che ,
appunto in questa nostra “civiltà” occidentale “modernizzata”,
pretendono di più . Pretendono più libertà. Più liberi di agire seguendo
appunto anche tanti impulsi istintuali che si rifanno ad una natura
“primordiale “ , e ciò senza limitazioni di sorta.
L’istinto
del libero soddisfacimento del piacere, soprattutto quello sessuale,
come anche quello di drogarsi, di bere bevande alcooliche, di farsi
trascinare dai vortici dello “sballo”, di “ evadere” dalla prigione
delle ansie, delle angosce, dalle paure, dal peso delle frustrazioni,
dalle situazioni di stress , ma anche la libertà di godere di quanti più
beni e piaceri senza curarsi di rispettare i diritti altrui.
Il
piacere della violenza, accompagnata dal desiderio, dalla voglia del
possesso di un bene o del dominio sull'altro; persino il piacere della
violenza fine a se stessa, dell’horror , della trasgressione. Fenomeni
questi che sono il segno inequivocabile di un’epoca molto travagliata ,
certamente di “transizione” , di una “ crisi “ che investe molte società
, in atto investite da mille contraddizioni, di natura sociale ,
economica , politica , ma anche e soprattutto di “ ordine morale” ,
esistenziale.
L’uomo
di oggi attraversa e vive in un’epoca storica complessa e difficile.
Egli è alla ricerca di una propria identità, di una propria autonomia,
della propria libertà, ma non è capace di raggiungere tali obiettivi in
modo autonomo.
Per
questo motivo si verificano taluni fenomeni individuali e collettivi
caratterizzati dal ricorso all'assunzione di sostanze stupefacenti, di
oppiacei, anti-depressivi, etc.. rivelando, però, anche eccessi nell'uso
degli stessi, che progressivamente generano effetti perfettamente
opposti all'obiettivo prefissato, desiderato, determinando il sorgere di
dipendenze strumentali che vanificano ogni tentativo di liberazione, di
auto-identificazione, facendo precipitare l’individuo in una vera e
propria “schiavitù “ , e all'estremo, in una reale e forse
irrecuperabile perdita di vita autonoma o della stessa vita.
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