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martedì 15 settembre 2015

LA DESERTIFICAZIONE INTELLETTUALE MERIDIONALE






 PROCESSO  INARRESTABILE  DI   DESERTIFICAZIONE  DI  RISORSE  INTELLETTUALI  E  SOCIALI  DEL  MERIDIONE  D’ITALIA

Di  chi  è  la  colpa  di  un  simile  degrado  culturale  e  sociale  ?   Se  ciò  è  dovuto  ad  una  scriteriata  e  irresponsabile   governance   di  una  classe  politica  o  inetta  o  in  malafede ,  per  quali  motivi  i  cittadini ( elettori ) meridionali   ( e  anche  in  campo  nazionale ) perseverano  in  scelte  politiche  nei  fatti  dimostrate e provate come  palesemente  scorrette ?     Forse  che  la  sempre  più  degradata  situazione  economica e  sociale  del  meridione  viene in un certo senso favorita , in quanto che  costituisce  un  terreno  più  fertile  per  il  malcostume , per  i  voti di scambio , per  il  ricorso ( paradossalmente necessario ) alle raccomandazioni ,  per le speculazioni  illecite e  per  l’arroganza  mafiosa  sempre più dominante sulle coscienze  dei cittadini  ?    Non  è  forse  vero  che   tanti  cittadini    in  tante città  meridionali  hanno  abbandonato  (  o    hanno  mal  curato  )  il  senso  (  o   meglio  il  sentimento  )  di  “ sana  e  corretta convivenza  civile “   ,  di  rispetto  dell’ambiente ,   il  diritto  di  richiedere  a  quelli  che   governano  il  loro  dovere  istituzionale di esercitarlo  con  onestà e correttezza  ?   Non  è  forse  vero  che  un  simile  comportamento  individuale  , generalizzato , e quindi  collettivo  ,  non  potrà  che  accelerare  questo  fenomeno  degenerativo , di  un  contesto  sociale  e  territoriale  ( del  centro-meridione d’Italia )  dove  ( ahinoi ! )  è  nata  e  si  è  sviluppata  la vera cultura e l’autentica civiltà  dell’occidente ?   Non è  forse  vero  che  i  giovani  ( delusi  verso la politica e verso  un certo scorretto  modus  vivendi )  , costretti   ad “ emigrare “  verso  il  nord  ,  finiranno  con  il  disprezzare  la  mentalità  e  le  criticabili  abitudini  di  chi ancora  vive  nel  meridione  e  persino  dei  propri  genitori ,  allontanandosi  definitivamente dalle famiglie di origine ?    
A  questo  punto ,  nessuno  venga  poi a  lamentarsi   o  a  farsi  vittima  del “ sistema  “ ( in fondo voluto ) .

(  note  di  agenzia  ) : Un esercito di studenti, laureati e dottorati che scappano da una terra che non sembra offrire più nulla.
Ci sono certamente profonde ragioni storiche nell’arretratezza del meridione, già evidenti dall’unità d’Italia. Tuttavia, dopo innegabili miglioramenti dal Dopoguerra, la situazione è peggiorata in maniera evidente dallo scoppio della crisi a oggi. Scrive L’Espresso: “Da Napoli a Palermo, gli atenei meridionali perdono matricole, docenti, fondi e punti nelle classifiche. Un fenomeno che riflette e accentua il divario del Paese
In Italia il conto della crisi è stato pagato con un tasso di disoccupazione che si è raddoppiato dallo scoppio della crisi finanziaria a oggi, raggiungendo il 12,7% nel 2015. Il problema del meridione, e dunque di tutto il paese, è che mentre il tasso di disoccupazione è del 9.5% al Nord, raggiunge il 20,5% al Sud.
Questo squilibrio ha, come effetto delle politiche in corso, un’unica prospettiva: quella di aumentare. Il flusso di forza lavoro qualificata da Sud a Nord è inesorabile così come l’impoverimento degli atenei del Sud, che sembrano condannati a chiudere o a diventare una sorta dei licei di terz’ordine.

note  :    RAPPORTO   DELLA  ORGANIZZAZIONE  OXFAM   SULLE  DISEGUAGLIANZE  SOCIALI .
La  Organizzazione   Oxfam   (www.oxfamitalia.org) ,  nata nel 1942 in Gran Bretagna, è  tra le più importanti Confederazioni Internazionali nel mondo, specializzata in aiuti umanitari e progetti di sviluppo volti a individuare soluzioni concrete e permanenti alla povertà.
Secondo  il  rapporto  pubblicato  dalla  Oxfam  :
"il sistema previdenziale italiano nel 2013 ha ridotto poco le disparità". L'11% di chi ha un lavoro è a rischio, il nostro paese è il  24esimo tra quelli dell'Unione.
In  Europa  vi  sono  poco più di 340 miliardari  e 123 milioni di persone a rischio povertà o esclusione sociale.( Rapporto sulla disuguaglianza intitolato Un’Europa per tutti, non per pochi. Sono  :  342 i miliardari europei, con un patrimonio di circa 1.340 miliardi di euro
Per quanto riguarda la povertà, “tra il 2009 e il 2013 il numero di persone che viveva in una condizione di grave deprivazione materiale, vale a dire senza reddito sufficiente per pagarsi il riscaldamento o far fronte a spese impreviste  è aumentato di 7,5 milioni in 19 Paesi dell’Unione Europea, inclusi Spagna, Irlanda, Italia e Grecia, arrivando a un totale di 50 milioni”. Dal 2005 al 2014, prosegue il rapporto, la percentuale di persone in stato di grave deprivazione materiale è aumentata dal 6,4% all’11,5%. Sono quasi 7 milioni e i più colpiti sono i bambini e i ragazzi sotto i diciotto anni.
In Italia, in particolare, il 20% degli italiani più ricchi detiene il 61,6% della ricchezza nazionale netta, mentre il 20% dei più poveri può contare su appena lo 0,4% della ricchezza complessiva.
Per l’Italia secondo lo studio sono fonte di “particolare preoccupazione l’alto livello di corruzione e la scarsa etica della politica e del business, che hanno implicazioni per molte altre aree e sono tra le peggiori tra i Paesi avanzati. La disoccupazione è alta ed è associata ad elevate percentuali di lavoratori part-time involontari e da persone con occupazioni precarie e vulnerabili. La partecipazione delle donne alla forza-lavoro è estremamente bassa ed è peggiorata da un divario salariale di genere che è tra i più alti nei paesi avanzati. E’ scarsa la creazione di nuove imprese che possano alimentare nuove opportunità di occupazione, nè è agevole ottenere i finanziamenti per farlo”.
. L’Italia è all’ultimo posto per l’entità e l’effetto della tassazione sugli incentivi sia al lavoro , sia agli investimenti .

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