IL BENE COMUNE
“ Il dovere morale e civile di educare noi stessi e i
nostri giovani al rispetto del bene comune”.
“ Bene comune “ sono due parole semplici che
contengono una idea la cui forza e potenza è tale da poter salvare il mondo,
l’umanità , dalle violenze, da guerre disastrose. Infatti, gli ideali di pace,
di solidarietà, di tolleranza, purtroppo nel mondo e nei secoli sono rimasti
astrattezze, a causa della prevalenza di egoismi, di avidità di potere, di
istinti di violenza.
Il “ Bene comune” , invece, oltre a costituire un
ideale di valore universale, esso è il compendio di tutti i beni individuali
della esistenza umana , costituito dal benessere, materiale e psichico e
spirituale , che comprende la “ persona umana” individuale e allo stesso tempo
collettiva.
Ciascun essere umano al mondo tende al proprio
“benessere”, alla protezione e difesa della propria salute e vita, ma in questo
suo atteggiamento naturale, spesso trascura un fattore estremamente importante,
anzi fondamentale, costituito dal fatto che il proprio “bene” individuale viene
a trovarsi necessariamente e inevitabilmente in una condizione di “ complementarietà”
nei confronti di tutti quegli altri beni individuali e soggettivi , che
appartengono al medesimo contesto sociale.
Il trascurare questo fattore essenziale, fa prevalere
unilateralmente la volontà soggettiva di ottenere e mantenere il proprio benessere
senza tener conto delle eventuali e spesso inevitabili conseguenze negative che
da tale atteggiamento potrebbero derivare in danno degli altri, e ciò da sempre
ha generato e certamente nel futuro continuerà a provocare contrasti, scontri e
conflitti sempre più violenti nei rapporti umani e sociali.
Pertanto, il bene individuale, il benessere
soggettivo, per mantenersi tale non può e non dovrebbe mai prescindere dal “
bene comune” , da questa realtà contestuale, anzi , per rafforzare ed esaltare
il proprio bene, ciascuno di noi , in ogni nostra azione o attività personale,
in ambito familiare o sociale e professionale, ogni volta dovrebbe farci
riflettere se quella azione o attività non solo sia di beneficio e vantaggio a
noi stessi, bensì possa essere oppure realmente sia, di riflesso , positiva o
negativa nei confronti degli altri.
Ogni essere umano è diverso dall’altro. Ogni individuo
ha una sua propria personalità, proprie caratteristiche naturali, fisiche,
intellettive, psichiche , particolari attitudini e anche talenti che può
sviluppare attraverso l’educazione e la cultura, la esperienza e la pratica in
qualsiasi settore delle attività umane, per realizzare il “ benessere ” a se
stesso.
Ma ciò può realizzarlo con maggiore compiutezza e nel modo
migliore e con più soddisfazione, se il suo benessere si accompagna al
gradimento di altri nei suoi confronti e può avvenire solo se ogni sua azione o
attività è stata rivolta anche al rispetto del bene altrui, del
“ bene comune
“.
La ricerca più efficace del “ bene comune “ avviene
tramite la cultura, la conoscenza, l’attività di relazione con gli altri.
L’avvenire del mondo è nelle mani dei giovani.
Sono i giovani coloro che saranno capaci di cambiare
il mondo , trasformando le egoistiche ottusità delle recinzioni culturali,
politiche, etniche, sociali, religiose, speculative economiche e finanziarie,
in “aperture “ verso scenari globali , attraverso un processo culturale
assolutamente innovativo , di un “umanesimo tecnologico “ , basato su quattro
elementi :
- La capacità critica
- La creatività
- La comunicazione
- La collaborazione
- Questi ultimi due fattori, la comunicazione e la
collaborazione devono essere e sono fondamentali al fine di mettere insieme la
capacità e i talenti più diversi, nei più diversi settori della conoscenza (
cultura umanistica, arte, scienza, tecnologia, etc.. ) , per poter ottenere i
risultati più prestigiosi e innovativi , a favore del vero e reale progresso
della umanità intera, costituita dalla unione degli esseri umani, di qualunque
razza e provenienza, per la realizzazione del “ Bene comune “.