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martedì 11 luglio 2017

LA DIFESA DEL SUOLO









                                      LA  DIFESA  DEL  SUOLO

La difesa del suolo  è un  dovere  di  tutti , Istituzioni pubbliche  e privati cittadini , e così  riguardo al patrimonio  boschivo del nostro Paese . Una immensa ricchezza  che è stata   minacciata  e  violata  da  gravissimi  incendi  , anzi da  atti incendiari dichiaratamente  criminali , in quanto accertati perlopiù  dolosi .

Constatato  che il fenomeno di incendi , da nord a sud e nelle isole , in modo particolare in questa estate 2017 ,  ha  assunto  proporzioni davvero allarmanti , non soltanto  per l’intensità  del fuoco e la molteplicità delle aree boschive interessate , situate in tutto il territorio nazionale ,  ma anche e soprattutto  per le  modalità  con  cui molti  degli  incendi si sono sviluppati .  Infatti ,  è stato accertato in modo reale che i focolai , che  sono stati rilevati  in  diversi  punti  di ciascuna area boschiva , erano  distanziati l’uno dall’altro  e che sono stati appositamente innescati  in modo tale  da generare  il maggior volume di fuoco e nel  tempo più breve .  

A questo punto non può che sorgere  seriamente  il dubbio che dietro a tali fatti non vi sia soltanto una generica  o non meglio precisata “ mano dell’uomo “ .   Cioè da parte  di isolati piromani , o di sprovveduti  disattenti , o di atti sporadici , individuali di vandalismo  o di vendetta  personale  di qualcuno . Bensì  potrebbe trattarsi di  un vero e proprio orchestrato “ piano criminale “ ,  volto  a  devastare enormi aree boschive  di incomparabile valore , le cui  motivazioni più probabili  potrebbero ben riguardare sia specifici  interessi  di categoria  , speculativi  economici , come anche atti di ritorsione e di vendetta  posti  in  essere , secondo un piano  prefissato , nei confronti e  contro  particolari provvedimenti  emessi da  Organi  istituzionali  o di Governo , ritenuti  ingiusti o incongrui .

La  gravità di  quanto  è  accaduto  e  continua ad accadere  in Italia non  può  e  non  deve  essere  limitata  a fenomeni  causati  dalla  particolarmente  elevata  stagione calda  , dalla  siccità  per la  mancanza di precipitazioni di piogge .  Perché  in  tal caso , ciò verrebbe a costituire  comportamenti  gravissimi  a carico degli  organi  di governo  e istituzionali ,  per gli insufficienti interventi  sia  di  prevenzione  che  nella lotta  contro questo genere di crimine, per  la mancanza di provvedimenti  adeguatamente punitivi  e  per  tutte  le relative responsabilità  istituzionali e politiche  , per la colpevole  sottovalutazione  del  fenomeno   nei  confronti  di  un  sistema  di  illegalità  che  non  è  più  sostenibile ed è  inaccettabile  dalla società civile , che si vede ancora una volta  lasciata indifesa  dai  pericoli e dai rischi reali  che  sono  conseguenti  e successivi  agli incendi ,  che saranno inevitabili  ad  ogni  devastazione  del suolo e  delle aree boschive , trasformandosi , con l’avvento  di piogge nella stagione autunnale e invernale ,    in smottamenti del terreno , frane , inondazioni  , oltre  altre  influenze negative  sull’eco-sistema naturale  ambientale  e  danni  economici e alla salute  ancora  più  gravi  per la popolazione.

Dal primo gennaio al 12 luglio 2017, oltre 25 000 ettari di bosco in Italia sono stati percorsi da incendi. Nella terza settimana di luglio si sono registrati fino a 1200 incendi attivi nello stesso momento sul territorio nazionale, con ingenti danni economici, alla proprietà e alla sicurezza delle persone. Tre persone sono decedute nel mese di luglio in Calabria e Campania
Le foreste occupano un terzo del territorio italiano, cioè circa 11 milioni di ettari    Contrariamente a quanto si pensa, in Italia la superficie forestale è da tempo in costante crescita, e negli ultimi 10 anni è aumentata in media di 57 000 ettari all'anno. Questo non tanto grazie ai rimboschimenti, pressoché assenti, ma all'espansione naturale delle foreste sui terreni abbandonati dall'agricoltura e dal pascolo in seguito allo spopolamento delle zone rurali e montane.
I boschi non sono solo importanti in sé, ma offrono all'uomo "servizi" fondamentali: il legno come materiale rinnovabile (di cui l'uomo ha comunque bisogno) e fonte di energia più "pulita" del petrolio; la protezione di strade e città dal pericolo di caduta massi, valanghe e colate di detriti; l'assorbimento dei gas serra emessi dall'uomo (soprattutto se le foreste sono "giovani" come quelle italiane); l'abbattimento dell'inquinamento chimico, acustico e termico nelle città; un luogo dove rigenerare corpo e mente, con effetti ormai comprovati da diverse ricerche in campo neurologico..

Le cause profonde delle estati come quella in corso del 2017 ,  sono due: i cambiamenti climatici e l'assenza di investimenti nella gestione forestale. Anzitutto, gli incendi sono legati a filo doppio alla siccità, che rende infiammabile la vegetazione e fa sì che un incendio, una volta innescato, si propaghi.
 Giugno 2017 è stato il secondo mese più caldo nella storia delle misurazioni climatiche, preceduto solo da giugno 2003. Allora come oggi, ondate di calore di rara intensità hanno colpito l'Europa meridionale.
La frequenza con cui questo avviene è in deciso aumento rispetto alla storia recente del clima; è stato ampiamente previsto che il riscaldamento globale, causato in massima parte dalle emissioni di gas serra dell'era industriale, determinerà un aumento di intensità, frequenza, e durata delle siccità e delle ondate di calore in questa parte del mondo.


Quali  possono  essere  le soluzioni :

Sviluppare una strategia forestale organica in Italia può produrre simultaneamente molti benefici , quali  l'aumento della redditività dei boschi italiani per l'approvvigionamento di legno e energia; la creazione di posti di lavoro nella filiera legno e nel settore strategico ambientale; l’aumento della qualità dei servizi ambientali prestati dai boschi all'uomo, come la protezione dai pericoli idrogeologici e la mitigazione dei cambiamenti climatici; la diffusione del presidio del territorio e della gestione preventiva degli incendi; la diminuzione della spesa pubblica sanitaria e di quella impiegata nella risposta emergenziale ai rischi naturali.


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