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lunedì 24 aprile 2017

L ' ESORCISMO


                                              L’ESORCISMO

IL  RICORSO  ALLE  PRATICHE  ESORCISTICHE   , STA  DIVENTANDO  UNA  MODA  ?  UN BUSINESS  METAFISICO - RELIGIOSO  ?   UN ALIBI  SPIRITUALE  ?   UN FENOMENO DI  PARANOIA COLLETTIVA  ? 

Sono questi gli interrogativi  che sorgono spontanei nel momento in cui sembra essere ritornati ai periodi del Medio-Evo . Ai tempi più oscuri della superstizione . Si moltiplicano a vista d’occhio le persone che si mettono in turno per sottoporsi ad interventi di natura esorcistica , praticati , in modo ufficiale , da preti specializzati  in materia . La società moderna  è sempre più travagliata da mille problemi , i rapporti interpersonali  si fanno sempre più difficili , le insoddisfazioni si accumulano accrescendo gli stati d’ansia, il tempo non basta mai e si corre , sempre , per raggiungere più mete possibili , sino al punto che  a volte , e non di rado , ci si ritrovi come bloccati dall’angoscia  di non sapere più dove andare , di non sapere più che cosa fare  o stare facendo , in uno smarrimento  psico-fisico , addirittura alienante. 

 Nonostante tutti i tentativi di comunicare con gli altri i nostri problemi , le nostre ansie , attraverso  i  mezzi e  gli strumenti più sofisticati e moderni , alla fine ci troviamo con uno strano  oggetto in mano , in una solitudine psicologica insopportabile  e nel contempo consapevole di non poter trovare una giusta e richiesta comprensione da parte degli altri. Sofferenza , insoddisfazione , disagio , incomprensione , che spesso generano rabbia , un malessere dell’anima  che ci fa sentire colpiti da una sfortuna , da un cattivo destino , vittime di un “ Male “ proveniente da chissà quale fonte esterna .

Ecco  dunque , il bisogno personale di ricorrere ad un aiuto straordinario , nella  ricerca di una soluzione  che possa  alleviarci , se non addirittura liberarci  da questo “ Male “ .  Conflitti e contrasti familiari , tra coniugi , tra conviventi , fra padre o madre e figli , nell’ambito dei rapporti  sociali  e di lavoro . Una sensazione di perdita di uno scopo , di un significato  vero nella propria  vita , inducono a ritenere  che  la causa  di ciò  possa risiedere e derivare da un fenomeno maldestro  di natura  extrasensoriale  , da una forza  satanica  che riesce  a  violentare il nostro essere ,  a condizionare la nostra volontà ,  approfittando di una nostra condizione di debolezza.

Ed  è  allora  che  la figura di “ Satana “  ci appare in tutta la sua concretezza  malefica . Una figura che ci perseguita  e che ci rende la vita  colma di problemi , di dolore e di sofferenza , di infelicità . Una figura di cui dobbiamo liberarci ad ogni costo , appunto ricorrendo all’opera di  “esorcisti “  , per ritrovare la via della serenità  , sia spirituale che di esistenza  e di vita reale .
Ma attenzione , dietro a tutto ciò  si nasconde un grosso , un  enorme equivoco . Un equivoco costituito dal falso  convincimento che  la natura di ogni essere umano  sia  fondamentalmente  buona e che ogni atto  e comportamento malefico derivi e sia solo un effetto di una causa proveniente dall’esterno  della sua natura , quando invece , non solo  nulla è più falso di ciò , ma  un tale convincimento pone  l’essere umano  e la sua coscienza  in una condizione di quasi totale irresponsabilità nei confronti della propria facoltà e capacità  di comportarsi e di agire  in ordine alle scelte da prendere deliberatamente  e autonomamente verso il bene oppure verso il male .

Riguardo a questo fenomeno , di pratiche esorcistiche ,  che stanno  ritornando  da un pò di tempo prepotentemente , vi è altresì  un aspetto  da non trascurare  e che ,  chiaramente soltanto  per tutti coloro che credono nell’aldilà delle anime , dovrebbe  essere  tenuto molto presente ,  specialmente da quanti praticano l’esorcismo , come attori e in modo responsabile . 
Infatti , è da sempre noto ai “ medium “  e agli esorcisti  che  nel corso di  tali  attività , di natura “ paranormale “ ,  si  può offrire , anche involontariamente ,  la possibilità di accesso  anche  a spiriti dell’aldilà  colpiti da una pena , e persino da una dannazione , come riguardo alla stessa anima di Satana , che spesso  si camuffa in spiriti  nobili e puri e santi ,  trovando  persino  giovamento  perverso nell’influenzare negativamente  anche altre anime  nelle circostanze  in cui  vengono esercitati , in misura collettiva e frequente ,  interventi di esorcismo , pur riconosciuti dalla Chiesa.
Fenomeni questi , pertanto , molto pericolosi  e che , per tali motivi , dovrebbero indurre  molti  ad una maggiore  cautela e soprattutto a non utilizzare  i suddetti interventi  in modo “strumentale”  , nel senso di voler , in questo modo ,  “ riavvicinare “  le persone  alla religione  oppure a farne motivo ricorrente di condizione necessaria per  l’allontanamento dal male e per la salvezza delle anime .


La verità è che ogni essere  umano  dovrebbe  sempre  più consapevolmente  prendere  contezza dell’importanza e del fondamentale  valore costituito  dalla  propria  coscienza  in ogni atto  compiuto  e nelle scelte dal fare  sotto l’aspetto  della responsabilità individuale e rispetto ai principi morali di bene e di male contemplati nel contesto sociale  e anche religioso in cui egli stesso  vive.

domenica 23 aprile 2017

SITUAZIOINE SU COREA DEL NORD


                            A T T E N Z I O N E   ! !
A L L A R M E    per  una possibile  Guerra  Globale 
                          Situazione  sulla  COREA  DEL  NORD  e  gli  STATI  UNITI  d’ AMERICA
                       ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Tutti popoli della Terra , nessuno escluso ,  devono temere la reale possibilità che i contrasti fra la Corea del Nord  e  gli  Stati Uniti d’America degenerino sino al punto che una delle due parti possa decidere improvvisamente di intervenire militarmente colpendo obiettivi su  territori avversari , passando dalle minacce verbali ad azioni belliche , con inevitabili controreazioni a catena e probabili generalizzazioni e interventi più estesi da parte di altri Paesi . Ciò verrebbe a comportare  conseguenze tragicamente immaginabili per l’umanità intera , considerati gli effetti letali catastrofici delle armi atomiche , chimiche e batteriologiche , che sono in possesso da entrambi  e più  Paesi .
Per tali motivi è assolutamente urgente  e  prima che sia troppo tardi , che le popolazioni civili intervengano fattivamente presso gli Organi politici di ogni rispettivo Paese per  affermare e far valere il diritto alla Pace e la esigenza di dover risolvere ogni controversia internazionale attraverso tutti i possibili mezzi e gli strumenti diplomatici e politici , per giungere a soluzioni pacifiche di compromesso fra le parti in conflitto.  
Notizie  di stampa :
Minacce e accuse. "Risponderemo a una guerra totale con una guerra totale, e siamo pronti a colpire con attacchi nucleari nel nostro stile ad eventuali attacchi nucleari", ha detto Choe Ryong-hae, il più potente ufficiale del regime, rampollo di una storica famiglia da sempre considerata vicina alla dinastia regnante. Ryong-Hae, considerato secondo solo al leader Kim Jong-un, ha assicurato che il Paese è pronto ad affrontare qualsiasi minaccia proveniente dagli Usa.

Choe ha anche accusato gli Stati Uniti di schierare armi nucleari nel sud della penisola coreana, "creando una situazione molto tesa che minaccia la pace e la sicurezza non solo nella regione, ma anche nel mondo intero". Washington ha recentemente deciso di 
inviare una portaerei nucleare della penisola coreana in risposta a lanci di missili di Pyongyang e Washington ha anche lasciato intendere che esistono studi sulla possibilità di un attacco preventivoper fermare l'avanzata del regime.

Alta tensione in Corea, Russia e Cina mobilitano esercito e caccia

Pechino mette i caccia "in stato di massima allerta", mentre Mosca ammassa mezzi pesanti al confine con la Corea del Nord
Ivan Francese - Ven, 21/04/2017 - 12:45
Torna a farsi bollente il clima intorno alla Corea del Nord. Fonti militari americane hanno riferito questa mattina alla Cnn che l'aeronautica militare della Cina avrebbe messo i caccia in stato di "massima allerta".

In particolare le forze armate di Pechino avrebbero intensificato le operazioni di manutenzioni, con un eccezionale numero di aerei pronti a decollare. Secondo fonti Usa i cinesi starebbero intensificando gli sforzi per "ridurre i tempi di reazione" nel caso la situazione a Pyongyang dovesse precipitare all'improvviso.

              La Russia ammassa truppe al confine


Ma la Cina non è la sola a mobilitare le forze armate. Secondo diversi media locali anche la Russia starebbe spostando diversi equipaggiamenti militari pesanti lungo la breve striscia di confine- appena 17 chilometri - che la separa dalla Corea del Nord. Un video pubblicato sul sito di notizie di Khabarovsk DVHab.ru mostra un treno con anche sistemi missilistici Tor che attraversa la città, presumibilmente diretto verso Vladivostok, a 160 chilometri dal confine. Tuttavia il portavoce del Cremlino Dmirty Peskov ha preferito glissare, limitandosi a ricordare che i movimenti militari all'interno dei confini non rappresentino una questione pubblica.

 

                                   Settimane di tensione


La notizia dell'attivismo russo e cinese arriva al termine di settimane di altissima tensione. Prima le minacce di Kim Jong-Un, che all'indomani del raid Usa contro la base aerea siriana di Shayrat replicò che la mossa statunitense "giustificava l'atomica". Quindi la risposta americana con l'invio della portaerei "Uss Carl Vinson" che, al termine di una controversa polemica sulla rotta tenuta in mare, ha infine rivolto la prora verso la penisola coreana. Ora nuovi inquietanti segnali di tensione con la mobilitazione di due grandi potenze - la Russia e la Cina - che sino a questo momento avevano assunto la posizione di possibili mediatori. E che adesso parrebbero prepararsi al peggio.

La Corea del Nord si dice pronta ad affondare la portaerei Uss Carl Vinson, da oggi impegnata col suo gruppo d'attacco in un breve ciclo di manovre congiunte con due cacciatorpedinieri giapponesi nel Pacifico occidentale, quando si troverà nelle acque della penisola coreana. “Le nostre forze rivoluzionarie sono pronte ad affondare una portaerei Usa a propulsione nucleare con un singolo attacco”, ha riportato un commento minaccioso del Rodong Sinmun, il quotidiano ufficiale del Partito dei Lavoratori.
Il commento definisce la portaerei come “un grosso animale” e l'attacco come “esempio attuale per mostrare la forza dei nostri militari”: apparso in terza pagina, segue le prime due dedicate al leader Kim Jong-un che ispeziona sul campo un allevamento di maiali. I toni usati, tra minaccia e propaganda, cadono a 2 giorni dal 25 aprile, giorno delle celebrazioni dedicate all'85mo anniversario della fondazione della Korean People's Army (Kpa) e tra gli appuntamenti ritenuti sensibili per effettuare un nuovo test nucleare, il sesto, o un altro lancio di missile.
Scenari infatti temuti a vario genere da Usa, Corea del Sud, Giappone e dalla Cina che continua a sollecitare moderazione per favorire la deescalation delle tensioni. Seul, appena venerdì ha rinnovato la massima allerta delle sue forze armate. Washington ha chiesto a Pechino di fare di più per frenare il suo alleato storico Pyongyang: il presidente Usa Trump ha invitato la parte cinese a tenere a bada la “minaccia della Corea del Nord” dopo che i media di Pyongyang hanno messo in guardia gli Usa da un “attacco preventivo super potente”.


CIVILTA' PERDUTE

                                                               CIVILTA   PERDUTE 


E' proprio bello ed esaltante essere contenti di trovare un pelo nell'occhio altrui , ma non accorgersi della trave che sta nel proprio occhio...........così come continuare a giudicare e criticare i comportamenti di quanti commettono qualche errore culturale nel parlare , oppure non dimostrano di essere ancora abbastanza ferrati ed esperti nel muoversi all'interno delle bolge del mondo politico e burocratico italiano, e però far finta di non vedere la nefandezza dei comportamenti disonesti di tutti quei politici ,che sono stati votati ed esaltati come personaggi di alta cultura e capacità , ma che , per curare i propri interessi personali e di amici , hanno ridotto il nostro Paese a livelli così bassi sotto l'aspetto della correttezza politica e sociale e morale , oltre che in condizioni di precarietà economica e finanziaria assai grave , nei confronti di altri Paesi europei .. 

Tutto ciò è sicuramente di grande insegnamento per le nuove generazioni ? Non è forse vero che moltissimi giovani si stanno accorgendo finalmente della palese malafede che avvolge molte coscienze di politici e anche degli errori macroscopici commessi da troppo tempo dai cittadini elettori di età adulta ? Il vero cieco è chi non vuole vedere , e il vero sordo è chi non vuole sentire ! Di ciò continuano ad approfittare tutti coloro che da furbi sanno come e dove mettere al sicuro le proprie ricchezze accumulate , mentre aumentano di numero in modo allarmante le persone economicamente e socialmente più deboli .





 O  X  F  A  M  - Italia   http://azioneconcreta.oxfamitalia.it/equomercato


“  IL NUOVO ORDINE DI GIUSTIZIA SOCIALE “

di   Rosario  Margio

“  Le  parole  insegnano , gli esempi trascinano“
                  ( Sant’Agostino )
                     Premessa
E’ questo un breve opuscolo, di facile lettura, che  è al contempo simbolico ed essenziale , nei suoi argomenti  e  suggerimenti di carattere politico e sociale .


Più che le mille promesse propagandate dai politici o i vari progetti articolati in modo complesso e mai realizzati , affinché un Governo e un Parlamento dimostrino di essere effettivamente democratici , sarebbe sufficiente che attuassero , attraverso gli strumenti legislativi e operativi , i  Principi  contenuti nel
         NUOVO  ORDINE  DI  GIUSTIZIA  SOCIALE
www.nuovoordinemorale.blogspot.com                                www.lamiavoce37.blogspot.com

Se vogliamo  ancora  e  in  tempo  evitare  che  fenomeni  di  degradazione  morale , di confusione , di disordine  sociale , di illegalità , di prepotenza del sistema finanziario sulla politica e sulla dignità del lavoro , il predominio informativo delle multinazionali  digitali ,  riescano  a inquinare  pericolosamente   la  nostra vita  sociale , arrecando  gravi  danni  sotto  l’aspetto della sicurezza  e dell’assetto democratico ,   è assolutamente  necessario  ricondurre  i  rapporti  umani  e  istituzionali  verso  un  percorso  virtuoso  secondo  i  principi  e  valori  di  un “ Nuovo Ordine  di Giustizia Sociale “. Un obiettivo  verso  il  quale   ciascuno di noi dovrebbe  sentirsi  impegnato ,  nell’ambito  sia dei rapporti sociali  interpersonali  sia in quelli che riguardano  la sfera  politica e istituzionale nel proprio Paese .  Lo dovremmo fare , soprattutto , al  fine di  poter  offrire  ai  nostri  giovani  condizioni  sociali più idonee e più giuste , per avere ciascuno di loro ogni  possibilità di  far valere le proprie capacità individuali  e  poter  realizzare  in  un  contesto  di  legalità  e  di  giustizia  , lungo il proprio  cammino  le tappe necessarie verso il traguardo professionale  da essi desiderato .

Condividere  ciascuno di noi cittadini  i  principi  che  sono contenuti   e  descritti  nel   “ Nuovo Ordine di Giustizia Sociale “ ,   significa  partecipare  univocamente  alla  creazione , alla formazione di  una  “ Comune Forza  Sociale “ per  l’affermazione  di principi di  Giustizia  Sociale , nonché  di moralità  e di etica nella  politica  , nel  comune  intento di  riuscire , ciascuno attivandosi  nell’ambito del proprio  territorio e  del proprio contesto politico, ad  individuare  e  votare  persone  ritenute capaci di impegnarsi  con serietà e puntualità  per applicare  i suddetti  principi  nelle  attività politiche  e istituzionali  svolte  durante  il loro mandato  e  capaci  di contrastare  e  combattere duramente  contro  coloro che usano  il  potere pubblico  per favorire i  propri interessi personali  e le attività lucrative  e  illecite  .
        “  Le  parole  insegnano ,  gli  esempi  trascinano  “                                                                ( Sant’Agostino )
     ONESTA’  ,  LEGALITA’  ,  GIUSTIZIA  SOCIALE
1)    La vita di  ogni  essere  umano  è  sacra .  Il  diritto alla vita  deve  essere  sempre rispettato, anche  in caso  di  pena  per gravi  delitti commessi . In tali casi è sufficiente  una  adeguata pena  di  restrizione della libertà  personale .
2)   Nelle controversie  politiche e sociali  fra i popoli  deve  essere  sempre  esperito  ogni  mezzo   non violento  e  cercata  ogni possibilità di  dialogo al fine  di  trovare  una  pacifica risoluzione delle stesse . Pertanto ,  va  rifiutato e  respinto  il ricorso  alla  guerra , come anche  l’uso  di  armi  e  strumenti di morte , come  preminente  e  diretto  mezzo  di intervento risolutivo .
3)     Nessun essere  umano  deve  essere  lasciato  in  condizioni  di abbandono  ed emarginazione sociale , per povertà , per malattia . E’  dovere  di  qualsiasi  comunità  civile  di  provvedere  tramite la Politica  a ristabilire  condizioni  di  vita  dignitosa  a  chi  si  trova  in  tali  situazioni  di  precarietà ,  di  provvedere  attraverso  opportuni  interventi  normativi  al  rispetto  di  principi di equità  nella  redistribuzione  della  ricchezza  nazionale  e  al  rispetto dei diritti costituzionali  nel mondo del lavoro.
4)   Per una corretta , pacifica e sana convivenza civile è necessario e indispensabile che vi sia il rispetto dell’onestà nei rapporti umani, sia di carattere politico che sociale, come anche  siano  previste  e  rispettate  le leggi  finalizzate e  rese  operative  per  il  mantenimento   dell’ordine  democratico , per l’istruzione e la ricerca scientifica ,  per la tutela dell’ambiente  e del patrimonio culturale e artistico,  per la sicurezza  e  la  salute  dei cittadini , che potrebbero essere messi  a  rischio da  aggressioni  criminali interne ed esterne , ma anche  da gravi fenomeni  di  inquinamento ambientale  , da  sofisticazioni  alimentari ,  nonché  da conseguenze  causate  da  una  cattiva  e corrotta  gestione del   fenomeno  delle  immigrazioni  in massa  di  esseri  umani  disperati , sfuggiti da situazioni  drammatiche , costretti  a  emigrare  da territori sconvolti da guerre e conflitti interni.
5)    La Politica  deve essere sempre e solo al servizio dei cittadini  e  del  bene  comune , con l’esclusivo scopo di migliorarne le condizioni della vita sociale , primariamente  nei confronti dei meno abbienti . La Politica  deve   provvedere  accuratamente  e costantemente ,  attraverso i propri organi istituzionali  e i mezzi e gli strumenti più efficaci  di comunicazione  e di informazione , alla conoscenza  nei confronti delle giovani  generazioni  sulle  conseguenze negative e nocive per la propria salute psicofisica e per la propria vita sociale , causate dalla dipendenza  dall’ uso e abuso di droghe , nonché delle bevande alcoliche ,  dei giochi d’azzardo . In tal senso  è  indispensabile  che la  Politica abbia cura costante  di dotare  gli Organi istituzionali preposti dei mezzi  e strumenti  necessari  per contrastare in modo drastico ed efficace  ogni attività illecita  esercitata  in tali  contesti dalle organizzazioni criminali.  
6)    La Politica deve tutelare il lavoro , il risparmio , l’economia  reale  dalle speculazioni  finanziarie  e  criminali  e lo deve fare attraverso la istituzione  di una Banca  Pubblica Nazionale , sotto il controllo  diretto dello Stato , con  il  compito di  gestire  il  risparmio  privato dei cittadini  ed  i  prestiti finalizzati  a  sostenere soltanto investimenti di natura  commerciale  e  produttiva  nell’economia  reale, escludendo qualsiasi  investimento  di tipo speculativo finanziario .
7)        
Recensioni  sul           

                                 – Il Nuovo Ordine Giustizia Sociale
                                 di  Rosario Margio  http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/320744/il-nuovo-ordine-di-giustizia-sociale/



20 marzo 2017  di  Biondi
Il libro è di facile e immediata lettura, ma il numero esiguo di pagine non deve trarre in inganno. L’Autore è riuscito in una ventina di pagine a condensare tutti i concetti fondamentali che voleva esporre, primo fra tutti quello di giustizia sociale. Si tratta di argomenti e suggerimenti di carattere politico e sociale su una situazione che purtroppo quotidianamente è sotto lo sguardo di tutti. Degrado morale, disordine sociale, illegalità, e soprattutto classe dirigente politica e finanziari che abusa continuamente del proprio potere, assecondata dal predominio informativo delle multinazionali, che cercano di coprire le sperequazioni sociali più evidenti. Un libro che aspira ad una partecipazione univoca per la creazione di una forza sociale.
( legalità della giustizia sociale)
di Giulio Sacchetti07 aprile 2017
Quello che Rosario Margio ci propone è un pamphlet, fluido, sobrio, agile e scorrevole, che affronta argomenti di grande attualità, con lo scopo di indicare un “Nuovo Ordine” rispetto al quale ciascuno di noi dovrebbe sentirsi impegnato per agire, rispettando legalità e giustizia sociale. L’autore, in pratica, offre utili consigli sul come ripartire equamente le risorse del pianeta, garantendo il lavoro per tutti e mantenendo i rapporti economici e finanziari entro i vincoli dell’etica sociale e morale. Un contributo davvero interessante che offre molti spunti per la riflessione.


lunedì 17 aprile 2017

AMARE LA NOSTRA ITALIA




                           AMARE  LA  NOSTRA  ITALIA

Va  pensiero  ( Nabucco – G.Verdi )


Fratelli  d’ Italia

                   DOBBIAMO  AMARE  E  RISPETTARE  LA  NOSTRA  ITALIA  !

CONCITTADINI  ,

Dobbiamo  essere  tutti  realmente  orgogliosi  di  essere  “ italiani “ ;  orgogliosi  della  nostra  gloriosa  storia , della  nostra  civiltà  millenaria , della nostra bellissima terra ,  della  nostra  suprema , insuperabile  arte , della  nostra  profonda  cultura , dei  nostri elevati e nobili sentimenti di umanità  e  solidarietà , della nostra genialità , dell’amore  verso la bellezza , il buon gusto , l’eleganza , della  nostra  intelligenza  che si manifesta come apertura verso il nuovo , oltre i confini dello stereotipato , del consueto , e verso il futuro  ed il progresso , inteso come reale evoluzione  delle coscienze  e delle conoscenze non solo scientifiche , ma anche umanistiche e giuridiche ,  della   nostra  meravigliosa  lingua , figlia diretta della fondamentale lingua  latina , semplice e perfetta , nella scrittura  e nel linguaggio ,  nonché delle nostre  diversità  regionali , costituite sia di simpatici e importanti  linguaggi dialettali , sia di affascinanti  usi e costumi tipici locali , anche di genere alimentare ;  diversità peculiari che offrono al turista  e al mondo intero uno  splendido e affascinante  spettacolo di vita sociale e di  natura ,  un quadro caleidoscopico  di bellezze  e originalità , rese ancor più attraenti per la piacevolezza  di un invidiato clima temperato , mediterraneo.

Dobbiamo  amare  la nostra Italia , tutti insieme , da Nord a Sud , con lo stesso entusiasmo e con il comune desiderio di vivere in pace e in concordia , in un Paese unito , nel pieno rispetto delle sane e civili  regole  di convivenza , amando e ben custodendo le bellezze delle nostre città , di paesi e di borgate . Però dobbiamo necessariamente avere anche  un comune desiderio e il diritto di essere governati , ad ogni livello politico istituzionale , da persone oneste e competenti , da noi scelte liberamente e consapevolmente , potendo  riporre  in loro una  giusta fiducia , che sappiano  gestire le enormi  e preziose risorse nazionali  al fine e per il bene comune e per l’interesse comune , per  migliorare le condizioni di vita sociale verso i più deboli e bisognosi , per offrire  migliori  prospettive di progresso e di lavoro alle nuove generazioni .

 A  tal fine , dovremmo  per sempre , definitivamente  abbandonare  la bassa e istintiva abitudine , purtroppo  persistente ,  di considerare la politica preminentemente come  scambi di favori  personali  in occasione delle consultazioni  elettorali  e di evitare , per ottenere  gli stessi , di servirci  di  incontri riservati  con personaggi  politici e di partito, che quasi sempre favoriscono gli interessi solo di chi sa sfruttarli per la propria carriera politica , con il risultato di far  perseverare  un sistema di clientelismi , di corruzione , di degrado sociale , anche economico , specie  per le parti del Paese più trascurate , oltre che generalmente dal punto di vista etico e morale , per non continuare a dare  cattivi esempi di disonestà e di egoismo ai  nostri giovani .
La democrazia può esistere ed essere mantenuta solo se sostenuta e difesa da uomini autenticamente onesti,che vogliano e sappiano condurre una politica non basata su comportamenti ed atti demagogici, aventi  preminentemente finalità personali di consenso elettorale , bensì rivolta a perseguire reali  obiettivi strategici di progresso economico ed equità  sociale , nell’interesse del bene collettivo e non parziale a favore di determinate classi sociali o di interessi finanziari .    



giovedì 13 aprile 2017

I DUE MONDI

                     
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IL  NUOVO  ORDINE  MONDIALE 
 ( video )
Daniela AiutoMi piace
25 gennaio · 
Elio Lannutti fa tremare la sala della Corte di Cassazione! Queste parole non le sentirete mai in TV, diffondiamole!

David Rockefeller

Think tank

Commissione Trilaterale

 ·Teoria del complotto del Nuovo ordine 




                                            I    DUE   MONDI 

La governabilità del mondo è e sarà sempre di meno un problema politico e sociale . Essa appartiene ormai  e già da tempo  ai poteri di una “ Sovrastruttura “  che avvolge la sfera del mondo sociale e anche politico  dell’umanità .Una entità  che controlla la vita sociale delle masse  popolari . Politica , democrazia , populismo , movimenti , partiti , sindacati , istituti finanziari  , associazioni , sono tutti fattori di una società di un mondo sottostante ,  che si intrecciano , e spesso si scontrano , in un divenire affannoso alla ricerca di rispettive  identità sempre più evanescenti e confuse . 

Nel contempo  la “ Sovrastruttura “ si nutre e si rinforza   attraverso  un processo di sviluppo irrefrenabile di sistemi tecnologici , anche militari , e di poteri economici ; i primi sempre più avanzati e i secondi sempre più forti , nelle mani di una oligarchia consolidata  e ristretta , anche se contestualmente variegata ,  di  ricchi e potenti . Una classe  di aristocratici  e di potenti  che nei secoli   hanno  sfruttato le masse , il lavoro umano , sottoponendo esseri umani alla schiavitù ,  traendone i maggiori utili, ma che adesso , nelle vesti di possessori di enormi capitali , di immense risorse energetiche ,  vengono  a trarre i loro maggiori e crescenti guadagni  e ricchezze dalla produzione di beni  ottenuti  dal  “ lavoro “ esercitato   sempre meno dalla mano dell’uomo , ma  in misura crescente e qualificante da  macchine e strumenti ad alta tecnologia ,  e naturalmente dal “consumo “di questi beni  da parte delle masse, che vengono opportunamente e psicologicamente  orientate  verso i relativi acquisti e utenze  .

 Il Progetto  è quello volto alla  massificazione e manipolazione delle coscienze popolari , che vengono orientate e distratte dal  piacere del possesso di beni voluttuari  e allontanate  da  idee di rivendicazione di sovranità e di autonomia  . Riguardo alla povertà ed emarginazione sociale , questi  sono e continueranno ad essere problemi  cui dovrà occuparsi la Politica , nella misura in cui , per evitare possibili  degenerazioni , proteste e sollevazioni popolari , dovrà saper gestire le residuali risorse umane ed economiche  esistenti  nelle rispettive realtà territoriali  e saper gestire  il fenomeno  delle discriminazioni  fra classi sociali.

Il vero  attuale  dramma  sta nel fatto che il Progetto , che è già in atto e del quale però le masse popolari  non hanno  ancora  vera consapevolezza , sta rischiando  esso stesso di implodere .  Infatti , fra gli stessi  gruppi  appartenenti alla cosiddetta  “Sovrastruttura “  , come già purtroppo  è accaduto negli anni e secoli trascorsi , i conflitti di interesse  economico e di potere  si stanno tramutando  ancora una volta   e  sistematicamente  in  atti belligeranti , influenzando  le Politiche  territoriali dei vari Paesi , oppure  creando  situazioni  di  gravi crisi  economiche e sociali , motivi di intolleranze religiose , di rivendicazioni  territoriali , utilizzando per i loro fini  le masse popolari , inducendo  le  popolazioni  a  scontrarsi  fra loro , realmente , fisicamente , in modo cruento  e sempre più violento , con possibili   tragiche  e fatali  conseguenze  per la vita di milioni e milioni di persone.

Forse  l’Umanità  è ancora in tempo  per prendere coscienza di tutto ciò .  Ma può  riuscirci  solo  attraverso i moderni  mezzi e strumenti di  comunicazione telematici , per  acquisire quante più notizie e  conoscenze  e quindi contezza di certe realtà  poco conosciute e soprattutto di certe verità .  Soltanto così , non lasciandosi imbrigliare dalle redini  dei potenti , le popolazioni potranno  riacquistare  la forza  di una  “Coscienza “ popolare , la cui energia , se saputa e voluta  utilizzare , potrebbe  travolgere  qualsiasi potere precostituito , potrebbe  rendere inefficaci le finalità del  “Progetto “  concepito  dalla cosiddetta “ Sovrastruttura “  , con  l’obiettivo di  realizzare  il  dominio  assoluto  sulle  popolazioni  mondiali .
                     
                         LE  VERITA’  COPERTE   ovvero  “  CUI  PRODEST  ? “

Ci sono in Italia molte , troppe  “ verità  coperte “ da  interessi  oscuri , ma  palesemente  criminali , da sporchi  interessi  politici e  istituzionali ,  da  comportamenti  omertosi  o di complicità , da atteggiamenti  ipocriti e mistificatori.
 Verità che riguardano fatti drammatici e tragici della nostra storia recente  e anche della nostra quotidianità , sistematicamente seppellite  da cumuli di falsità e depistaggi , anche a livelli istituzionali.
Una pletora di inchieste giudiziarie e di processi penali  non sono riusciti a dipanare la coltre fitta che avvolge e nasconde i veri  mandanti  dei delitti più efferati , che hanno insanguinato  il suolo del nostro Paese  e ne hanno profondamente  offeso  la dignità ,  attraverso  l’estremo  sacrificio di tanti uomini  e donne ,  onesti   servitori  dello Stato, nonché  di  comuni  cittadini , vittime  di  menti  e di  mani  stragiste.
Dal delitto di Aldo Moro e degli uomini della sua scorta , alle stragi di Capaci e di via D’Amelio , con le morti atroci dei magistrati Giovanni  Falcone  e Paolo Borsellino , insieme alle persone  della loro scorta , che  li accompagnavano . L’uccisione , una vera e propria esecuzione mafiosa, del Generale Dalla Chiesa e sua moglie , quella del giudice Livatino e  di Rocco Chinnici , come di tanti altri eroici servitori dello Stato.  Una sequenza  di  atti cruenti  , tutti  qualificabili come “terroristici “  per la loro efferatezza  e per  il disegno  sovversivo  , che li ha contraddistinti  .
 Il primo , concepito ed eseguito  per il sovvertimento dell’ordine  democratico  e gli altri due ,  come segno tangibile della sopraffazione e superiorità  del  potere mafioso  nei confronti  della  legalità  e  della giustizia..
Uno  scenario  tragico , quello  della uccisione di Aldo Moro   che ,  ritenuto  con finalità “destabilizzanti “ , parrebbe  essere  stato  paradossalmente inutile , visto che a seguito  della  uccisione  dell’uomo politico statista  , non vi è stato alcun sovvertimento  del  Sistema  politico-istituzionale ,   ma  che  in  effetti  invece  è venuto   a rivelarsi  essere stato  il  risultato di  un  disegno  volto  alla   “ stabilizzazione “   del  Sistema  stesso .
 Così  come   le  tragiche uccisioni  dei  due magistrati , Falcone e Borsellino , e  degli operatori della giustizia , che  avrebbero  dovuto  scatenare  reazioni  imponenti  da  parte  degli  Organi  dello Stato  , con  risultati  di  una  messa  in  ginocchio  definitiva del  sistema mafioso  e criminale , ma che  invece  hanno  visto  e  vedono  una  continuità  del  potere  del sistema  mafioso  stesso , resosi  più  forte  attraverso trasformazioni  “camaleontiche “  e  complicità nell’ambito  delle stesse  istituzioni  pubbliche  e  dello Stato.
Cosa  rimane  ?  Deprecazione e incredulità popolare  di fronte a tanta  ipocrisia , a livello politico-istituzionale , manifestata ogni volta  con  false  cerimonie ufficiali di commemorazione , che continuano ad offendere  il  diritto ad  una  Verità , anzi  a  più  Verità ,  a  tutt’oggi  dolosamente  occultate , e  ancora non  volute rivelare  da  qualcuno  che continua  a stare oppure ha avuto  incarichi  ad alti  livelli  istituzionali   e  ne  ha  conoscenza  e ne ha segretamente  anche le prove  documentali .


Scritto da Enza Galluccio
Categoria: prima pagina
Pubblicato: 22 Luglio 2017
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Di Enza Galluccio*
“Paolo Borsellino è stato in grado di unire la saggezza all’umiltà” con queste parole prese da Antonino Caponnetto, l’ex magistrato e Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, Ferdinando Imposimato, ha aperto il suo acceso intervento alla commemorazione per il 25esimo anniversario della strage di via D'Amelio, che ha lasciato impietrito il pubblico, soprattutto chi conosce meglio i fatti e continua a ricercare le risposte ancora mancanti.
Imposimato conobbe Falcone e Borsellino fin dal 1980, perché come loro si era interessato a Michele Sindona, il banchiere che si occupava di trasferire soldi illeciti in porti sicuri, anche per conto della Chiesa, tanto da essere definito “il banchiere di Dio”.
In quegli anni, a Roma, Imposimato indagava su Sindona perché aveva organizzato un falso sequestro per apparire vittima delle Brigate Rosse, mentre Falcone e Borsellino, a Palermo, lo indagavano per altri delitti di stampo mafioso. Dall’intrecciarsi di queste indagini era nata l’idea di costituire un “super pool”, che aveva permesso a molti magistrati che si occupavano di mafia di incontrarsi ogni mese in diverse città d’Italia, per coordinare e rendere più efficace l’azione della magistratura contro la criminalità organizzata. La capacità d’indagine, quindi, si era moltiplicata grazie allo scambio d’informazioni e d’idee. Per Imposimato, tutto ciò aveva creato una grande preoccupazione da parte dei politici.
 Tuttavia, Scalfaro “che prendeva cento milioni al mese dai servizi segreti” e “aveva promesso di fare la legge sui pentiti, che poi non ha fatto” si era dovuto comunque confrontare con l’esplosione del pentitismo che ormai dilagava. Tommaso Buscetta aveva cominciato a parlare, denunciando accordi tra mafiosi, imprenditori e politici; anche questo era fonte di grande preoccupazione, soprattutto per quella politica coinvolta nel malaffare.
E così … sono cominciati i primi delitti, a partire da Boris Giuliano, ucciso per le sue indagini su Sindona, il primo di una lunga serie.
A questo punto dell’intervento è scattata l’inevitabile domanda “Chi ha voluto la morte di Falcone e Borsellino?” Per il Presidente onorario la risposta c’è già ed è nei documenti.
I due magistrati avevano indirizzato le proprie indagini su un’organizzazione sovversiva mondiale pericolosissima. “Io non sono pazzo!” ha esclamato Imposimato, specificando che quell’organizzazione si chiamava Gladio, Stay-behind.
Queste informazioni sarebbero state anche dentro i diari di Falcone. In quelle pagine, fin dal 1990, si legge che Falcone aveva capito che Gladio era implicata negli omicidi di Piersanti Mattarella e di Pio La Torre.
Secondo quanto appreso da Caponnetto, il Giudice ne aveva parlato con il procuratore Giammanco per convincerlo a seguire questa pista, sulla base della richiesta degli avvocati di parte civile, ma non aveva ottenuto risultati. Anche Caponnetto aveva ricevuto quelle richieste da Falcone e Borsellino, ma non era voluto intervenire perché Gladio era una struttura “potentissima” e, secondo Imposimato, ha le responsabilità di quasi tutti gli omicidi politico-mafiosi italiani.
Nell’intervento del 25 giugno in memoria di Falcone, Paolo Borsellino aveva detto di aver saputo, dall’amico e magistrato appena ucciso, delle cose che avrebbe riferito soltanto nelle sedi opportune. A quel tempo, il procuratore di Caltanissetta, con l’incarico di indagare sulla strage di Capaci, era Salvatore Celesti.
In quell’occasione, Borsellino aveva anche detto un’altra cosa importante, che il contenuto del diario di Falcone, da poco reso pubblico, corrispondeva alla verità .
Con quelle parole il Giudice non si riferiva alle indagini sugli appalti come, secondo Imposimato, si vorrebbe far credere, ma piuttosto a quelle sull’organizzazione eversiva Gladio, dichiarata illegittima anche dalla Commissione Stragi.
Tale organizzazione era guidata dalla Cia, che controllava anche i Servizi italiani e si era servita di questi, oltre che della mafia e dei terroristi, per compiere tutte le stragi italiane da Portella della Ginestra in poi. Per Imposimato, come ha riportato anche in un suo libro, queste stragi fanno parte di una “strategia della tensione” a livello mondiale.
Vi erano e vi sono, dunque, collegamenti tra la Cia, la massoneria e una parte del Vaticano per “condizionare lo sviluppo della democrazia in Italia”.
Il presidente Imposimato ha specificato di aver potuto ricostruite la storia della loggia massonica grazie ad un documento del 1967, che fa parte della requisitoria del pm Alessandrini.
Quando Borsellino disse che il contenuto del diario di Falcone, pubblicato allora da Liliana Milella su “Il Sole 24 ore”, era vero, creò le cause per la sua “immediata” uccisione, ne accelerò i tempi.
“Questo non significa che la mafia non c’entra”, ha continuato Imposimato, precisando che tutti i nomi indicati da Spatuzza sono realmente coinvolti nella strage di via D’Amelio, così come lo sono i servizi segreti al servizio della Cia “definita in questo documento (come) un mostro incontrollabile”. Essa disponeva di 500 milioni di dollari all’anno e con questi “corrompeva chiunque; corrompeva uomini politici, e corrompeva i sindacati, e corrompeva la maggioranza e l’opposizione”.
Secondo quest’analisi, la Cia ha controllato il nostro Paese attraverso una penetrazione capillare, disponendo di  una propria base nella Gladio, situata in Sardegna.
Vito Ciancimino era un gladiatore e in quest’organizzazione era coinvolto anche Totò Riina.
Secondo uno studio fatto da una tesista, di cui Imposimato era relatore, Riina sarebbe stato un uomo della Cia. Quest’aspetto era stato confermato anche dalle parole di Badalamenti.
Poi, il Presidente onorario ha dichiarato, alzando il tono della voce, “Moro è stato vittima di un complotto politico infame della Gladio” e ha proseguito “purtroppo erano implicati anche qui i servizi che sapevano dov’era la prigione e non hanno liberato Aldo Moro, è una vergogna!”.
“Finché ci sono uomini come Nino Di Matteo e Roberto Tartaglia, noi abbiamo la possibilità di andare avanti seguendo la strada giusta”, ha detto ancora Imposimato, aggiungendo un’ulteriore drammatica informazione: in via Sicilia a Roma c’erano gli uffici della Gladio, della Cia, della OSS e, addirittura della P2, uno accanto all’altro. Enti che si sarebbero dovuti combattere tra loro mentre, invece, erano complementari e avevano l’unico scopo di condizionare il nostro Paese eliminando gli emblemi della legalità come Borsellino e Falcone.
 Tinebra, Celesti e tutti gli altri “erano dei mascalzoni”, per Imposimato è necessario avere il coraggio di denunciare il Csm quando sbaglia e affida le nomine a magistrati subalterni al potere politico; negli uffici devono esserci dei “magistrati che hanno fatto i magistrati, non persone che sono state al ministero”.
Questo lungo e sconvolgente intervento del presidente Imposimato si chiude con parole di speranza, sostegno ed esempio per i giovani.
 Via D’Amelio applaude, ma molti volti sono segnati, e non solo dalla stanchezza.

CIA, BILDERBERG, BR, BRITANNIA ...E RENZI : ECCO A VOI LA VERA STORIA ITALIANA

Il primo colpo storico contro l’Italia lo mette a segno Carlo Azeglio Ciampi, futuro presidente della Repubblica, incalzato dall’allora ministro Beniamino Andreatta, maestro di Enrico Letta e “nonno” della Grande Privatizzazione che ha smantellato l’industria statale italiana, temutissima da Germania e Francia. E’ il 1981: Andreatta propone di sganciare la Banca d’Italia dal Tesoro, e Ciampi esegue. Obiettivo: impedire alla banca centrale di continuare a finanziare lo Stato, come fanno le altre banche centrali sovrane del mondo, a cominciare da quella inglese. Il secondo colpo, quello del ko, arriva otto anno dopo, quando crolla il Muro di Berlino. La Germania si gioca la riunificazione, a spese della sopravvivenza dell’Italia come potenza industriale: ricattati dai francesi, per riconquistare l’Est i tedeschi accettano di rinunciare al marco e aderire all’euro, a patto che il nuovo assetto europeo elimini dalla scena il loro concorrente più pericoloso: noi, l'Italia.



A Roma non mancano complici: pur di togliere il potere sovrano dalle mani della “casta” corrotta della Prima Repubblica, c’è chi è pronto a sacrificare l’Italia all’Europa “tedesca”, naturalmente all’insaputa degli italiani.
E’ la drammatica ricostruzione di Nino Galloni, già docente universitario, manager pubblico e alto dirigente di Stato. All’epoca, nel fatidico 1989, Galloni era consulente del governo su invito dell’eterno Giulio Andreotti, il primo statista europeo che ebbe la prontezza di affermare di temere la riunificazione tedesca. Non era “provincialismo storico”: Andreotti era al corrente del piano contro l’Italia e tentò di opporvisi, finche potè. Poi a Roma arrivò una telefonata del cancelliere Helmut Kohl, che si lamentò col ministro Guido Carli: qualcuno “remava contro” il piano franco-tedesco. Galloni si era appena scontrato con Mario Monti alla Bocconi e il suo gruppo aveva ricevuto pressioni daBankitalia, dalla Fondazione Agnelli (facenti anche loro parte del
gruppo Bilderberg) e da Confindustria. La telefonata di Kohl fu decisiva per indurre il governo a metterlo fuori gioco. «Ottenni dal ministro la verità», racconta l’ex super-consulente, ridottosi a comunicare con l’aiuto di pezzi di carta perché il ministro «temeva ci fossero dei microfoni». Sul “pizzino”, scrisse la domanda decisiva: “Ci sono state pressioni anche dalla Germania sul ministro Carli perché io smetta di fare quello che stiamo facendo?”. Eccome: «Lui mi fece di sì con la testa».
Questa, riassume Galloni, è l’origine della “inspiegabile” tragedia nazionale nella quale stiamo sprofondando. I super-poteri egemonici, prima atlantici e poi europei, hanno sempre temuto l’Italia. Lo dimostrano due episodi chiave. Il primo è
l’omicidio di Enrico Mattei, stratega del boom industriale italiano grazie alla leva energetica propiziata dalla sua politica filo-araba, in competizione con le “Sette Sorelle”. E il secondo è l’eliminazione di Aldo Moro, l’uomo del compromesso storico col Pci di Berlinguer assassinato dalle “seconde Br”: non più l’organizzazione eversiva fondata da Renato Curcio ma leBr di Mario Moretti, «fortemente collegate con i servizi, con deviazioni dei servizi, con i servizi americani e israeliani». Il leader della Dc era nel mirino di killer molto più potenti dei neo-brigatisti: «Kissinger gliel’aveva giurata, aveva minacciato Moro di morte poco tempo prima» (Kissinger è anche l'assassino di Salvador Allende).
Tragico preambolo, la strana uccisione di Pier Paolo Pasolini, che nel romanzo “Petrolio” aveva denunciato i mandanti dell’omicidio Mattei, a lungo presentato come incidente aereo. Recenti inchieste collegano alla morte del fondatore dell’Eni quella del giornalista siciliano Mauro De Mauro. Probabilmente, De Mauro aveva scoperto una pista “francese”: agenti dell’ex Oas inquadrati dalla Cia nell’organizzazione terroristica “Stay Behind” (in Italia, “Gladio”) avrebbero sabotato l’aereo di Mattei con l’aiuto di manovalanza mafiosa. Poi, su tutto,
a congelare la democrazia italiana avrebbe provveduto la strategia della tensione, quella delle stragi nelle piazze.
Alla fine degli anni ‘80, la vera partita dietro le quinte è la liquidazione definitiva dell’Italia come competitor strategico: Ciampi, Andreatta e De Mita, secondo Galloni, lavorano per cedere la sovranità nazionale pur di sottrarre potere alla classe politica più corrotta d’Europa.
Col divorzio tra Bankitalia e Tesoro, per la prima volta il paese è in crisi finanziaria: prima, infatti, era la Banca d’Italia a fare da “prestatrice di ultima istanza” comprando titoli di Stato e, di fatto, emettendo moneta destinata all’investimento pubblico. Chiuso il rubinetto della lira, la situazione precipita: con l’impennarsi degli interessi (da pagare a quel punto ai nuovi “investitori” privati) il debito pubblico esploderà fino a superare il Pil. Non è un “problema”, ma esattamente l’obiettivo voluto: mettere in crisi lo Stato, disabilitando la sua funzione strategica di spesa pubblica a costo zero per i cittadini, a favore dell’industria e dell’occupazione. Degli investimenti pubblici da colpire, «la componente più importante era sicuramente quella riguardante le partecipazioni statali, l’energia e i trasporti, dove l’Italia stava primeggiando a livello mondiale».
Al piano anti-italiano partecipa anche la grande industria privata, a partire dalla Fiat, che di colpo smette di investire nella produzione e preferisce comprare titoli di Stato: da quando la Banca d’Italia non li acquista più, i tassi sono saliti e la finanza pubblica si trasforma in un ghiottissimo business privato. L’industria passa in secondo piano e – da lì in poi – dovrà costare il meno possibile. «In quegli anni la Confindustria era solo presa dall’idea di introdurre forme di flessibilizzazione sempre più forti, che poi avrebbero prodotto la precarizzazione» (il piano lo stà ultimando Renzi con il suo Job Acts). Aumentare i profitti: «Una visione poco profonda di quello che è lo sviluppo industriale».
Risultato: «Perdita di valore delle imprese, perché le imprese acquistano valore se hanno prospettive di profitto». Dati che parlano da soli. E spiegano tutto: «Negli anni ’80 – racconta Galloni – feci una ricerca che dimostrava che i 50 gruppi più importanti pubblici e i 50 gruppi più importanti privati facevano la stessa politica, cioè investivano la metà dei loro profitti non in attività produttive ma nell’acquisto di titoli di Stato, per la semplice ragione che i titoli di Stato italiani rendevano tantissimo e quindi si guadagnava di più facendo investimenti finanziari invece che facendo investimenti produttivi. Questo è stato l’inizio della nostra deindustrializzazione».
Alla caduta del Muro, il potenziale italiano è già duramente compromesso dal sabotaggio della finanza pubblica, ma non tutto è perduto: il nostro paese – “promosso” nel club del G7 – era ancora in una posizione di dominio nel panorama manifatturiero internazionale. Eravamo ancora «qualcosa di grosso dal punto di vista industriale e manifatturiero», ricorda Galloni: «Bastavano alcuni interventi, bisognava riprendere degli investimenti pubblici». E invece, si corre nella direzione opposta: con le grandi privatizzazioni strategiche, negli anni ’90 «quasi scompare la nostra industria a partecipazione statale», il “motore” di sviluppo tanto temuto da tedeschi e francesi.Deindustrializzazione: «Significa che non si fanno più politiche industriali». Galloni cita Pierluigi Bersani: quando era ministro dell’industria «teorizzò che le strategie industriali non servivano». Si avvicinava la fine dell’Iri, gestita da Prodi in collaborazione col solito Andreatta e Giuliano Amato. Lo smembramento di un colosso mondiale: Finsider-Ilva, Finmeccanica, Fincantieri, Italstat, Stet e Telecom, Alfa Romeo, Alitalia, Sme (alimentare), nonché la BancaCommerciale Italiana, il Banco di Roma, il Credito Italiano.
Le banche, altro passaggio decisivo: con la fine del “Glass-Steagall Act” nasce la “banca universale”, cioè si consente alle banche di occuparsi di meno del credito all’economia reale, e le si autorizza a concentrarsi sulle attività finanziarie peculative. Denaro ricavato da denaro, con scommesse a rischio sulla perdita. E’ il preludio al disastro planetario di oggi. In confronto, dice Galloni, i debiti pubblici sono bruscolini: nel caso delle perdite delle banche stiamo parlando di tre-quattromila trilioni. Un trilione sono mille miliardi: «Grandezze stratosferiche», pari a 6 volte il Pil mondiale. «Sono cose spaventose». La frana è cominciata nel 2001, con il crollo della new-economy digitale e la fuga della finanza che l’aveva sostenuta, puntando sul boom dell’e-commerce. Per sostenere gli investitori, le banche allora si tuffano nel mercato-truffa dei derivati: raccolgono denaro per garantire i rendimenti, ma senza copertura per gli ultimi sottoscrittori della “catena di Sant’Antonio”, tenuti buoni con la storiella della “fiducia” nell’imminente “ripresa”, sempre data per certa, ogni tre mesi, da «centri studi, economisti, osservatori, studiosi e ricercatori, tutti sui loro libri paga».
Quindi, aggiunge Galloni, siamo andati avanti per anni con queste operazioni di derivazione e con l’emissione di altri titoli tossici. Finché nel 2007 si è scoperto che il sistema bancario era saltato: nessuna banca prestava liquidità all’altra, sapendo che l’altra faceva le stesse cose, cioè speculazioni in perdita. Per la prima volta, spiega Galloni, la massa dei valori persi dalle banche sui mercati finanziari superava la somma che l’economia reale – famiglie e imprese, più la stessa mafia – riusciva ad immettere nel sistema bancario. «Di qui la crisi di liquidità, che deriva da questo: le perdite superavano i depositi e i conti correnti». Come sappiamo, la falla è stata provvisoriamente tamponata dalla Fed, che dal 2008 al 2011 ha trasferito nelle banche – americane ed europee – qualcosa come 17.000 miliardi di dollari, cioè «più del Pil americano e più di tutto il debito pubblico americano».
Va nella stessa direzione – liquidità per le sole banche, non per gli Stati – il “quantitative easing” della Bce di Draghi, che ovviamente non risolve la crisi economica perché «chi è ai vertici delle banche, e lo abbiamo visto anche al Monte dei Paschi, guadagna sulle perdite». Il profitto non deriva dalle performance economiche, come sarebbe logico, ma dal numero delle operazioni finanziarie speculative: «Questa gente si porta a casa i 50, i 60 milioni di dollari e di euro, scompare nei paradisi fiscali e poi le banche possono andare a ramengo». Non falliscono solo perché poi le banche centrali, controllate dalle stesse banche-canaglia, le riforniscono di nuova liquidità. A monte: a soffrire è l’intero sistema-Italia, da quando – nel lontano 1981 – la finanzia pubblica è stata “disabilitata” col divorzio tra Tesoro e Bankitalia. Un percorso suicida, completato in modo disastroso dalla tragedia finale dell’ingresso nell’Eurozona, che toglie allo Stato la moneta ma anche il potere sovrano della spesa pubblica, attraverso dispositivi come il Fiscal Compact e il pareggio
di bilancio.
Per l’Europa “lacrime e sangue”, il risanamento dei conti pubblici viene prima dello sviluppo. «Questa strada si sa che è impossibile, perché tu non puoi fare il pareggio di bilancio o perseguire obiettivi ancora più ambiziosi se non c’è la ripresa». E in piena recessione, ridurre la spesa pubblica significa solo arrivare alla depressione irreversibile. Vie d’uscita? Archiviare subito gli specialisti del disastro – da Angela Merkel a Mario Monti – ribaltando la politica europea: bisogna tornare alla sovranità monetaria, dice Galloni, e cancellare il debito pubblico come problema. Basta puntare sulla ricchezza nazionale, che vale 10 volte il Pil. Non è vero che non riusciremmo a ripagarlo, il debito. Il problema è che il debito, semplicemente, non va ripagato: «L’importante è ridurre i tassi di interesse», che devono essere «più bassi dei tassi di crescita». A quel punto, il debito non è più un problema: «Questo è il modo sano di affrontare il tema del debito pubblico». A meno che, ovviamente, non si proceda come in Grecia, dove «per 300 miseri miliardi di euro» se ne sono persi 3.000 nelle Borse europee, gettando sul lastrico Il popolo greco.

Domanda: «Questa gente si rende conto che agisce non solo contro la Grecia ma anche contro gli altri popoli e paesi europei? Chi comanda effettivamente in questa Europa se ne rende conto?». Oppure, conclude Galloni, vogliono davvero «raggiungere una sorta di asservimento dei popoli, di perdita ulteriore di sovranità degli Stati» per obiettivi inconfessabili, come avvenuto in Italia: privatizzazioni a prezzi stracciati, depredazione del patrimonio nazionale, conquista di guadagni senza lavoro. Un piano criminale: il grande complotto dell’élite mondiale. «Bilderberg, Britannia, il Gruppo dei 30, dei 10, gli “Illuminati di Baviera”: sono tutte cose vere», ammette l’ex consulente di Andreotti. «Gente che si riunisce, come certi club massonici, e decide delle cose». Ma il problema vero è che «non trovano resistenza da parte degli Stati». L’obiettivo è sempre lo stesso: «Togliere di mezzo gli Stati nazionali allo scopo di poter aumentare il potere di tutto ciò che è sovranazionale, multinazionale e internazionale». Gli Stati sono stati indeboliti e poi addirittura infiltrati, con la penetrazione nei governi da parte dei super-lobbysti, dal Bilderberg agli “Illuminati”. «Negli Usa c’era la “Confraternita dei Teschi”, di cui facevano parte i Bush, padre e figlio, che sono diventati presidenti degli Stati Uniti: è chiaro che, dopo, questa gente risponde a questi gruppi che li hanno agevolati nella loro ascesa».
Non abbiamo amici. L’America avrebbe inutilmente cercato nell’Italia una sponda forte dopo la caduta del Muro, prima di dare via libera (con Clinton) allo strapotere di Wall Street. Dall’omicidio di Kennedy, secondo Galloni, gli Usa «sono sempre più risultati preda dei britannici», che hanno interesse «ad aumentare i conflitti, il disordine», mentre la componente “ambientalista”, più vicina alla Corona, punta «a una riduzione drastica della popolazione del pianeta» e quindi ostacola lo sviluppo, di cui l’Italia è stata una straordinaria protagonista. L’odiata Germania? Non diventerà mai leader, aggiunge Galloni, se non accetterà di importare più di quanto esporta. Unico futuro possibile: la Cina, ora che Pechino ha ribaltato il suo orizzonte, preferendo il mercato interno a quello dell’export. L’Italia potrebbe cedere ai cinesi interi settori della propria manifattura, puntando ad affermare il made in Italy d’eccellenza in quel mercato, 60 volte più grande. Armi strategiche potenziali: il settore della green economy e quello della trasformazione dei rifiuti, grazie a brevetti di peso mondiale come quelli detenuti da Ansaldo e Italgas.
Prima, però, bisogna mandare a casa i sicari dell’Italia – da Monti alla Merkel – e rivoluzionare l’Europa, tornando alla necessaria sovranità monetaria. Senza dimenticare che
le controriforme suicide di stampo neoliberista che hanno azzoppato il paese sono state subite in silenzio anche dalle organizzazioni sindacali. Meno moneta circolante e salari più bassi per contenere l’inflazione? Falso: gli Usa hanno appena creato trilioni di dollari dal nulla, senza generare spinte inflattive. Eppure, anche i sindacati sono stati attratti «in un’area di consenso per quelle riforme sbagliate che si sono fatte a partire dal 1981». Passo fondamentale, da attuare subito: una riforma della finanza, pubblica e privata, che torni a sostenere l’economia. Stop al dominio antidemocratico di Bruxelles, funzionale solo alle multinazionali globalizzate. Attenzione: la scelta della Cina di puntare sul mercato interno può essere l’inizio della fine della globalizzazione, che è «il sistema che premia il produttore peggiore, quello che paga di meno il lavoro, quello che fa lavorare i bambini, quello che non rispetta l’ambiente né la salute». E naturalmente, prima di tutto serve il ritorno in campo, immediato, della vittima numero uno: lo Stato democratico sovrano. Imperativo categorico: sovranità finanziaria per sostenere la spesa pubblica, senza la quale il paese muore. «A me interessa che ci siano spese in disavanzo – insiste Galloni – perché se c’è crisi, se c’è disoccupazione, puntare al pareggio di bilancio è un crimine».